Covid e vaccini: per Pfizer il suo ha efficacia per il 90%. La Fda punta sui monoclonali

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Ha fatto volare le Borse l’annuncio secondo cui il vaccino anti-Covid sviluppato da Pfizer e BioNTech è efficace nel prevenire il 90% delle infezioni. La notizia è arrivata mentre i test non hanno ancora completato la fase 3. L’azienda promette 50 milioni di dosi pronte entro fine anno e 1,3 miliardi nel 2021. L’Europa ne prenota 300 milioni.

Per l’Oms, sono ‘notizie incoraggianti’, mentre l’efficacia del vaccino di Pfizer è stata giudicata ‘straordinaria’, da Anthony Fauci, super esperto americano di malattie infettive e membro della task force della Casa Bianca sul coronavirus. Secondo Fauci, questo vaccino avrà un importante impatto sulla risposta al Covid-19.

Secondo i risultati preliminari, dopo 28 giorni dalla prima dose e sette dalla seconda, i pazienti hanno beneficiato degli effetti della cura. “La prima serie di risultati della nostra fase 3 di sperimentazione del vaccino anti Covid-19 fornisce la prova iniziale della capacità nel prevenire il coronavirus” ha dichiarato il presidente e CEO di Pfizer, Albert Bourla. “È stato fatto un significativo passo avanti nel fornire alle persone di tutto il mondo una svolta necessaria per porre fine a questa crisi sanitaria globale”.

Tuttavia il vaccino contro il coronavirus di Pfizer e Biontech si trova in fase 3, ovvero l’ultima prima che i produttori possano presentare una domanda per la sua omologazione.

La Fda statunitense ha invece dato il via libera d’urgenza all’uso del trattamento anti-Covid a base di anticorpi della Eli Lilly. Il trattamento dovrà essere somministrato nelle strutture ospedaliere o in altre strutture sanitarie. E’ il primo trattamento a base di anticorpi monoclonali che riceve l’autorizzazione.

Il Bamlanivimab, può aiutare a eliminare il coronavirus prima e possibilmente ridurre i ricoveri nelle persone con Covid-19 da lieve a moderato. Questo secondo i primi risultati. Ricordiamo però, che uno studio su pazienti ospedalizzati è stato interrotto quando osservatori indipendenti hanno visto che il farmaco non sembrava essere d’aiuto in quella situazione. Il governo americano però, aveva già raggiunto un accordo per acquistare e fornire gran parte della prima produzione del farmaco di Lilly.

Stop in Brasile alle sperimentazioni del vaccino cinese contro il Covid-19, a causa di un ‘grave incidente’, subito da uno dei pazienti sottoposti alla sperimentazione. Lo ha annunciato l’ente regolatore brasiliano. Sulla natura dell’incidente, avvenuto il 29 ottobre, che ha coinvolto un ricevente volontario, non sono stati forniti dettagli. Appena lunedì il governatore di San Paolo, Joao Doria, aveva annunciato che le prime 120 mila dosi di vaccino contro il Covid prodotte dalla cinese Sinovac, finora uno dei più promettenti, sarebbero state distribuite in Brasile entro il prossimo 20 novembre.