Dopo l’attacco a Manhattan Trump annuncia una stretta sull’immigrazione. Interrogato il killer

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Il giorno dopo l’attacco a New York vicino al World Trade Center in cui sono morte otto persone, mentre almeno 11 sono rimaste ferite, il presidente americano Donald Trump annuncia una nuova stretta sugli immigrati: “Il terrorista è arrivato nel nostro paese grazie alla cosiddetta ‘lotteria per la diversità dei visti’, una bellezza di Chuck Schumer. Io li voglio in base al merito’, ha sottolineato l’inquilino della Casa Bianca, mentre gli investigatori hanno interrogato il killer, che avrebbe pianificato l’azione per settimane e hanno anche trovato nel suo pc materiale dell’Isis. Uno stop a Trump sui visti arriva però   dal sindaco di New York, Bill de Blasio che invita a non politicizzare questa tragedia. Gli fa eco il governatore di New York, Andrew Cuomo, secondo cui il killer a bordo del furgone bianco che ha falciato passanti sulla pista ciclabile, è un “lupo solitario” che si è “radicalizzato” negli Stati Uniti, per questo avverte: “Non è il momento di fare politica, non è il momento di fomentare l’odio”.
Ma chi è dunque il killer di Manhattan?
Si chiama Sayfullo Saipov, 29enne nato in Uzbekistan e vissuto di recente a Tampa, in Florida,  ma in realtà viveva con la moglie e tre figli a Patterson in New Jersey, dove ha noleggiato il pick-up che ha usato come arma. Saipov, che possiede una green card, ha anche vissuto in Ohio. Arrivato negli States nel 2010, lavorava come autista per Uber. Lo ha reso noto la stessa società all’Fbi. Secondo Abc l’uomo, venne interrogato da agenti federali dell’Homeland Security nel 2015 per sospetti legami con elementi jihadisti, ma all’epoca non emersero prove e non fu indagato.
Un poliziotto, Ryan Nash, gli ha sparato all’addome dopodiché l’attentatore è stato arrestato. Sottoposto a intervento chirurgico, non sarebbe in pericolo di vita. Ferito sul luogo dell’attacco dalla polizia, è stato dunque operato al Bellevue Hospital, solo dopo gli investigatori l’hanno interrogato. Secondo indiscrezioni, si è mostrato abbastanza “collaborativo”, ma anche ribadito di essere “orgoglioso dell’attacco” . I media americani riportano che nel suo computer è stato trovato materiale legato all’Isis. Secondo il New York Times Sayfullo era già nel radar delle autorità federali. Inoltre nel pick-up noleggiato, sono stati trovati il giuramento di fedeltà all’Isis, una foto con la bandiera nera del Califfato e una scritta in arabo: “Agisco in nome dell’Isis”.
Perquisizioni sono state eseguite dall’Fbi nella casa di  Saipov, un appartamento con due camere da letto a Paterson, New Jersey, cittadina con una grande comunità musulmana e una moschea. Gli agenti stanno setacciando anche il garage dell’abitazione, alla ricerca di materiale utile per le indagini.