Boom di firme e polemiche, entra nel vivo la campagna elettorale per le primarie

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I tre candidati Jacopo Bulgarini d'Elci, Otello Dalla Rosa, Giacomo Possamai

Manca un mese alle primarie, le “preselezioni” con le quali il centrosinistra di Vicenza chiede ai cittadini di scegliere un candidato sindaco per Vicenza tra i tre che si sono presentati, portando pacchi e pacchi di firme di sostenitori. Ne servivano 700, un numero che sembrava essere molto alto, invece non è sembrato essere un ostacolo né per Jacopo Bulgarini d’Elci (candidato “civico” con l’associazione Vicenza Domani) né per i due iscritti al Pd Otello Dalla Rosa e Giacomo Possamai. Il primo è arrivato a quota 1.182, il secondo a 2.800 e il terzo a 2.100. Ma proprio ieri, mentre si chiudeva la partita delle sottoscrizioni e si dava avvio alla campagna elettorale vera e propria della coalizione, gli animi si sono surriscaldati.

Il motivo è il voto agli stranieri, ovvero agli extracomunitari che per legge non potranno votare alle elezioni amministrative della prossima primavera, ma che per tradizione il Pd ha sempre ammesso alle primarie. Nel regolamento delle elezioni del centrosinistra vicentino, programmate per il 3 dicembre, gli stranieri sono esclusi dalle urne e il fatto ha dato il la a polemiche e attriti tra i candidati, con Dalla Rosa favorevole all’ammissione e gli altri due più inclini a far votare chi realmente potrà poi entrare nelle urne delle elezioni comunali.

La polemica, poi sopita con l’accettazione di tutti e tre gli aspiranti candidati sindaco del regolamento, è divampata sui social network nel pomeriggio di ieri, quando Bulgarini d’Elci ha pubblicato il suo sfogo contro un’accusa di razzismo. “A volte la politica fa veramente schifo. Da giorni e giorni, ma potrei dire da settimane, alcuni sostenitori di Otello Dalla Rosa, mio avversario alle primarie per il sindaco, mi malignano e insultano – ha scritto l’attuale vicesindaco, che gode del sostegno del primo cittadino Achille Variati -. Da ultimo, siamo arrivati all’accusa (neanche tanto velata, strisciante come si confà ai calunniatori) di razzismo. Un’accusa infamante e insopportabile, che non posso tollerare a differenza di quanto ho fatto con altre contumelie. Voglio ricordare a questi scalmanati, livorosi e menzogneri, che sono stato io ad avviare, nello scorso mandato, l’iter per creare il consiglio degli stranieri; io a officiare alla sua prima adunata. Sul piano politico è un insulto che non posso sopportare. Sul piano personale, un’infamia che mi ferisce: il 14 febbraio del 2016 accompagnavo la mia fidanzata, nata in Serbia, a votare per il consiglio degli stranieri. Pochi mesi dopo gioivo con lei nell’emozionante momento in cui, dopo 15 anni in Italia, riceveva la cittadinanza italiana, che avevo voluto essere io a consegnarle. Vergognatevi, ho solo questo da dirvi: state avvelenando un processo che dovrebbe essere bello e pulito. E a Otello dico e anzi ripeto: ti prego, ferma questa macchina del fango, o allontana dal tuo gruppo coloro che passano le loro giornate ad insultare me e l’altro candidato alle primarie, Giacomo Possamai. Io caccerei subito dal mio gruppo chi facesse una cosa del genere! E leadership è anche questo…”.

Dì lì a poco, sempre via Facebook, Otello Dalla Rosa ha risposto: “Non credo assolutamente che tu sia razzista, anzi al contrario so che hai lavorato insieme ad altri per integrazione e diritti. Come in tutte le cose ognuno, soprattutto se maggiorenne, è responsabile di ciò che dice e scrive. Per quanto mi riguarda vale quanto sopra ti ho scritto”. A spegnere l’incendio, verso sera, ci ha pensato la commissione dei garanti (che ha in mano la gestione delle primarie), confermando la decisione di non inserire tra gli elettori gli extracomunitari. Scelta che i tre hanno accettato.

Defilato, almeno via social network, rispetto a questa polemica, ieri Possamai ha annunciando di essersi dimesso da capogruppo del Pd in consiglio comunale. “Credo che questo ruolo richieda imparzialità e senso di unità. In questi anni ho potuto lavorare al fianco del sindaco e della giunta, attivandomi insieme a loro nei momenti cruciali per la città – ha scritto su Facebook -. Adesso, però, ho davanti a me una via diversa. Da adesso in poi costruiamo insieme a tutti i vicentini le basi, i progetti e le idee per la Vicenza di domani”.