Ebola, nuovo focolaio in Congo: 14 i casi accertati

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Il ministero della Salute del Congo ha annunciato 14 nuovi casi confermati di Ebola e due morti legati alla malattia nel nordovest del Paese. I casi registrati finora sono 45 – spiega una nota del ministero -, compresi 10 sospetti, 21 probabili e 14 confermati.

Una nuova vittima è stata registrata a Bikoro, ma a preoccupare è soprattutto il primo contagio registrato in una grande città, ovvero Mbandaka, di circa un milione di abitanti, a circa 130 chilometri dall”epicentro’ dell’epidemia.

L’evoluzione, ha spiegato alla Bbc Peter Salama, inviato dell’Oms, potrebbe portare ad un “aumento esplosivo” dei casi.”Questo è uno sviluppo importante del focolaio. Ora abbiamo un Ebola urbano, che è molto diverso da quello rurale, anche se ora abbiamo gli strumenti migliori di sempre per combattere Ebola – scrive su Twitter -. L’Oms sta dispiegando più esperti. Insieme ai partner stiamo prendendo iniziative decisive per fermare il focolaio”.

Il ministro della Salute congolese, Oly Ilunga, commentando il caso di Mbandaka si è detto preoccupato perché la città è densamente popolata e crocevia della “Provincia dell’Equatore”, una delle 26 in cui é suddiviso l’enorme paese africano. “Da quando è stato fatto l’annuncio dell’allerta a Mbandaka, i nostro epidemiologi stanno lavorando sul campo” per “identificare le persone che sono state in contatto con casi sospetti”. Ilunga ha ricordato che, per la prima volta nella Repubblica democratica del Congo (Rdc), a chi è stato esposto a sospetti casi di Ebola saranno somministrati vaccini.

L’Oms per ora giudica basso il rischio di diffusione internazionale al di là dei Paesi confinanti, anch’essi a rischio solo “moderato”, ma ha indetto una riunione del “Comitato di emergenza”, attivato stavolta senza attendere mesi come avvenne quattro anni fa in Africa occidentale. In Congo intanto si stanno monitorando 514 persone che potrebbero essere entrate in contatto con infettati dal virus mortale anche al 90%.

Il virus Ebola si trasmette attraverso tutti i fluidi del corpo, da persona a persona e, per un breve tempo, anche attraverso il contatto con gli oggetti toccati da una persona malata.

Il suo meccanismo è ancora oggetto di studio.
Il virus si moltiplica all’interno delle cellule delle persone infettate. Le prime cellule ad essere colpite sono i monociti, i macrofagi e le cellule dendritiche, che fanno tutte parte del sistema immunitario, attraverso le quali il virus si diffonde in tutto l’organismo andando a toccare prima i linfonodi, la milza e il fegato.

L’incubazione dura da 2 a 21 giorni e i primi sintomi sono: febbre, affaticamento, mal di testa, mal di gola. In questa fase è difficile distinguere Ebola da altre malattie come la malaria, la febbre tifoide o la meningite. Poi si verificano vomito, diarrea, eruzioni cutanee e sanguinamenti.