Israele, manifestazioni per la liberazione degli ostaggi. Gaza, ancora stragi negli attacchi Idf


Manifestazioni per la liberazione degli ostaggi e per la fine della guerra a Gaza sono in corso oggi in diversi snodi stradali in Israele. I parenti dei rapiti sono tornati in piazza dall’alba chiedendo al governo Netanyahu di fermarsi mentre nell’enclave palestinese vanno avanti le operazioni militari. Decine di manifestanti hanno bloccato lo svincolo di Yakum, nel centro del Paese, dando fuoco a pneumatici. Un’altra protesta si svolge davanti all’abitazione del ministro degli Esteri Gideon Sa’ar e alle case di diversi altri ministri.
Interrotto un tratto della ‘Route 2’ (Coastal Highway) a nord di Tel Aviv così come sono chiusi al traffico tratti della ‘Route 1’ e ‘Route 443’, che collegano Tel Aviv e Gerusalemme.
Intanto dall’alba di oggi ci sarebbero almeno altri 20 morti nella Striscia di Gaza dove dopo il doppio attacco di ieri contro l’ ospedale Nasser a Khan Yunis in cui hanno perso la cita anche 5 giornalisti, proseguono gli attacchi di Israele. A fornire il nuovo bilancio sono fonti mediche citate dalla tv satellitare al-Jazeera.
Tra le vittime, secondo l’emittente, ci sono sette persone di una famiglia che sarebbero rimaste uccise a Gaza City e sei persone, fra le quali anche minori, che sarebbero state uccise mentre si trovavano in una tenda per sfollati a Khan Yunis.
Intanto Donald Trump dice che entro due o tre settimane la guerra a Gaza potrebbe finire. “Penso che entro le prossime due o tre settimane si arriverà a una conclusione positiva e definitiva”, ha detto. Protestano in Israele i familiari degli ostaggi.