Giornalisti uccisi a Gaza, arriva la condanna dell’Ue. Tajani: “attacchi inaccettabili”


Arriva la condanna dell’Unione Europea per l’uccisione di 5 operatori dell’informazione di Al-Jazeera in un attacco aereo dell’Idf all’esterno dell’ospedale al-Shifa di Gaza City, tra cui il corrispondente dell’emittente qatariota Anas al-Sharif, 28 anni.
Shock e sdegno in tutto il mondo per la strage, ma Israele va avanti sul piano d’attacco a Gaza malgrado le critiche internazionali. “Prendiamo atto delle accuse israeliane secondo cui il gruppo era composto da terroristi di Hamas, ma in questi casi è necessario fornire prove chiare, nel rispetto dello stato di diritto, per evitare che i giornalisti vengano presi di mira”, ha detto l’Alta rappresentante Ue, Kaja Kallas, nel suo intervento sul Medio Oriente durante la riunione dei ministri degli Esteri in videoconferenza.
Prima di morire al-Sharif aveva lasciato un testamento: “Se leggete queste parole, vuole dire che mi hanno messo a tacere”, aveva scritto il giornalista a giugno, “ho profuso tutte le mie energie e le mie forze per essere un sostegno e una voce per il mio popolo”. “Fin da quando ho aperto gli occhi alla vita nei vicoli e nei quartieri del campo profughi di Jabalia – scrive Al-Sharif -, speravo di poter tornare con la mia famiglia e i miei cari nella nostra città natale, Ashkelon (al-Majdal) occupata, ma la volontà di Dio era più grande e il Suo giudizio è vincolante. Ho vissuto il dolore in tutti i suoi dettagli e ho assaporato ripetutamente il dramma e la perdita. Nonostante ciò, non ho mai esitato a trasmettere la verità così com’è, senza falsificazioni o distorsioni”.
“Vi affido la Palestina – prosegue al-Sharif -. Vi affido il suo popolo e i suoi giovani bambini oppressi, che non hanno vissuto abbastanza a lungo per sognare e vivere in sicurezza e pace. I loro corpi puri sono stati schiacciati da migliaia di tonnellate di bombe e missili israeliani, fatti a pezzi, e i loro resti sparsi sui muri. Vi prego di non essere ridotti al silenzio dalle restrizioni, né a essere paralizzati dai confini. Siate ponti verso la liberazione del Paese e del suo popolo”. Le Forze di difesa israeliane (Idf) hanno ammesso di aver compiuto il raid, sostenendo che Al-Sharif, “fosse a capo di una cellula terroristica di Hamas”. Tra le vittime anche il fotoreporter Mohammed Al-Khaldi, giornalista freelance che occasionalmente collaborava con i media locali.
Riunione dei ministri degli Esteri Ue, Tajani: “attacchi inaccettabili”. “Qualsiasi tentativo di annettere parti di Gaza o della Cisgiordania non fa che rafforzare la causa terroristica di Hamas e minare il percorso verso uno Stato palestinese”. A dichiararlo, intervenendo alla riunione dei ministri degli Esteri Ue è stato Antonio Tajani. “Sul processo di pace, il nostro obiettivo è riavviare il processo politico verso due Stati che vivano fianco a fianco in pace e sicurezza”. “Siamo pronti a prendere in considerazione nuove sanzioni contro i coloni violenti”, ha poi aggiunto il ministro degli Esteri Antonio Tajani nel suo intervento.
Tajani: “Aperti a riconoscimento Palestina ma costruire Stato”. “Sono inaccettabili gli attacchi contro i giornalisti, che testimoniano il livello di violenza ormai raggiunto dal conflitto. È necessario mettere fine a questa guerra e riavviare il processo politico, mettendo fine all’uccisione di vittime innocenti che pagano il vero prezzo del conflitto”, ha detto il vicepremier che ha aggiunto: “siamo aperti al riconoscimento della Palestina, ma dobbiamo lavorare alla costruzione di uno Stato palestinese”. “La Cisgiordania e Gaza devono essere riunificate, senza alcun ruolo per Hamas, l’Anp è il nostro unico partner. L’Italia ha portato proposte concrete e operative alla Conferenza di New York sulla soluzione a due Stati, co-presiedendo con l’Indonesia il gruppo di lavoro sulla Sicurezza”.
Tajani si è poi detto contrario all’operazione militare israeliana a Gaza che “metterebbe in pericolo altre migliaia di civili innocenti”. Il Ministro ha ribadito la “ferma contrarietà dell’Italia a qualsiasi sfollamento di massa dei palestinesi”. “La nostra linea è chiara: “fine della guerra, liberazione degli ostaggi e garanzia di pieno accesso dell’aiuto umanitario. Qualsiasi tentativo di annettere parti di Gaza o della Cisgiordania non fa che rafforzare la causa terroristica di Hamas e minare il percorso verso uno Stato palestinese”.
La presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, “ha avuto una conversazione telefonica con il presidente della Palestina, Mahmoud Abbas che ha tenuto a esprimere un sincero apprezzamento per il ruolo, ‘fondamentale’ dell’Italia per il sostegno umanitario assicurato e per le posizioni assunte”, fa sapere Palazzo Chigi. Meloni ha inoltre espresso profonda preoccupazione per le recenti decisioni israeliane “che appaiono andare verso un’ulteriore escalation militare” e ha ribadito “come la situazione umanitaria a Gaza sia ingiustificabile e inaccettabile”.