Notre Dame, la Procura: intervento solo dopo il secondo allarme. Pista accidentale

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Quasi 850 anni di storia cancellati in poche ore. L’ immagine di Notre Dame distrutta dalle fiamme resterà nella memoria collettiva come una visione sconvolgente. All’indomani del maxi-incendio che ha distrutto la cattedrale, il procuratore di Parigi, Rèmy Heitz, ha spiegato che i soccorsi sono scattati dopo il secondo allarme: c’è stata una prima allerta attorno alle 18, seguita da un sopralluogo durante il quale non è stato riscontrato nulla di anomalo. Poi una seconda chiamata, circa un’ora dopo, quando ormai il fuoco aveva preso il sopravvento. Incendio colposo è l’ipotesi degli investigatori.
Le fiamme sono state completamente spente ma la stabilità della cattedrale è ancora in fase di verifica. Restano, intanto, sgomento e dolore: in un discorso ai francesi, il presidente Macron è apparso visibilmente commosso. Il Papa, in un telegramma inviato all’arcivescovo di Parigi, ha auspicato che Notre Dame “possa ridiventare uno splendido scrigno segno della fede”. Patrimonio dell’Unesco dal 1991 la cattedrale è una delle costruzioni gotiche più famose al mondo e la più visitata d’Europa con oltre 13 milioni di turisti ogni anno. E’ stata cornice di alcuni tra i più importanti avvenimenti storici come l’incoronazione di Napoleone, il 2 dicembre 1804, o la beatificazione di Giovanna D’Arco nel 1909.

Lo scrittore Victor Hugo dedicò alla “Signora di Parigi” un romanzo di successo planetario al quale si è ispirato, negli anni ’90, la Disney per la realizzazione del film “Notre Dame de Paris”. Per la ricostruzione è già partita una gara di solidarietà: il Comune di Parigi ha sbloccato 50 milioni di fondi mentre il gigante petrolifero Total ha annunciato una donazione di 100 milioni. Anche il mondo della moda è sceso subito in campo: i due più grandi gruppi francesi del lusso, Lvmh e Kering, hanno deciso di stanziare 300 milioni di euro per il restauro del monumento.