NYT: “Dagli Usa-Gb attacchi aerei contro postazioni Houthi nello Yemen”

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Il New York Times citando funzionari americani riferisce che gli Usa e la Gran Bretagna hanno lanciato attacchi aerei contro postazioni Houthi nello Yemen dopo che i miliziani, sostenuti dall’Iran, hanno sfidato il monito a non proseguire i loro raid nel Mar Rosso. Secondo il quotidiano, è attesa la partecipazione di altri alleati, tra cui i Paesi Bassi, Australia, Canada e Bahrein, che dovrebbero fornire logistica, intelligence e altro supporto. Biden: “Raid in risposta ai loro attacchi”.

I raid segnano la prima risposta militare degli Stati Uniti a quella che è stata una persistente campagna di attacchi con droni e missili contro navi commerciali dall’inizio del conflitto Israele-Hamas e arriva appena una settimana dopo che la Casa Bianca e alcuni paesi alleati hanno lanciato un ultimo avvertimento agli Houthi affinché cessino gli attacchi. Segnalate almeno cinque grandi esplosioni.

“Su mio ordine, le forze militari statunitensi, insieme al Regno Unito e con il sostegno di Australia, Bahrein, Canada e Olanda, hanno condotto con successo attacchi contro una serie di obiettivi nello Yemen utilizzati dai ribelli Houthi per mettere a repentaglio la libertà di navigazione in uno dei corsi d’acqua più vitali del mondo”. Lo rende noto il presidente Joe Biden in una nota, spiegando che questa è la “risposta diretta agli attacchi Houthi” e che non esiterà “a prendere ulteriori misure per proteggere il nostro popolo e il libero flusso del commercio internazionale, se necessario”.

L’Arabia Saudita sta seguendo gli attacchi aerei statunitensi e britannici sul vicino Yemen con “grande preoccupazione”, afferma una dichiarazione del ministero degli Esteri, esortando a evitare un’escalation. “Il Regno dell’Arabia Saudita segue con grande preoccupazione le operazioni militari che si svolgono nella regione del Mar Rosso e gli attacchi aerei su una serie di siti nella Repubblica dello Yemen”, si legge nella dichiarazione, invitando “all’autocontrollo e ad evitare un’escalation”.