Omicidio del biologo italiano Coatti: arrestati in Colombia i 4 killer


Svolta nel brutale omicidio di Alessandro Coatti, il biologo italiano di 38 anni ucciso lo scorso 6 aprile a Santa Marta, in Colombia. L’Autorità Giudiziaria del Dipartimento di Magdalena ha eseguito quattro provvedimenti restrittivi nei confronti di altrettanti cittadini colombiani, ritenuti responsabili, in concorso, del delitto. Si tratterebbe di una banda specializzata in rapine ed estorsioni. Lo rende noto la Procura della Repubblica di Roma, che sulla vicenda aveva immediatamente avviato un fascicolo di indagine.
La svolta è arrivata grazie ad una meticolosa indagine internazionale, condotta in sinergia tra Italia e Colombia e basata su complesse analisi tecniche. Secondo le ultime ricostruzioni Coatti, originario della provincia di Ferrara e ricercatore della scuola normale di Pisa, sarebbe stato adescato su una piattaforma di incontri online, probabilmente tramite un profilo fake, drogato nel tentativo di rapinarlo e poi ucciso in modo violento e fatto a pezzi.
Fondamentali sono stati gli accertamenti eseguiti sul computer del 38enne. Gli investigatori – spiega in una nota la procura di Roma – hanno condotto “accurati accertamenti tecnici su oggetti e dispositivi elettronici appartenuti alla vittima”, oltre naturalmente a sentire le persone che potevano fornire informazioni utili. Sono stati proprio “gli approfondimenti sugli apparati informatici” a permettere di “fare luce sugli ultimi giorni di vita di Coatti”.
Alessandro Coatti era arrivato nella città costiera di Santa Marta il 3 aprile scorso. Due giorni dopo, il 5 aprile, di lui si erano perse le tracce. Il giorno seguente, il 6 aprile, il ritrovamento: il suo corpo era stato trovato fatto a pezzi. Le braccia e la testa dell’italiano erano state trovate in una valigia a Villa Betel, il torso in un sacco di plastica gettato nelle acque del fiume Manzanares.