Qatargate, Giorgi confessa. Coinvolti oltre 60 eurodeputati. Metsola: “Nessuna impunità”

Ascolta l'audio
...caricamento in corso...

Francesco Giorgi, uno dei quattro arrestati nella maxi-inchiesta sul Qatargate e compagno dell’ormai ex vicepresidente greca Eva Kaili, avrebbe confessato agli inquirenti di essere colpevole: nello specifico Giorgi dice che il suo compito era quello di gestire il denaro contante. Era consulente per i rapporti dell’Ue con i Paesi del Maghreb, Marocco, Tunisia, Algeria, di Andrea Cozzolino, europarlamentare del Partito Democratico: avrebbe accettato soldi da Doha per ammorbidire la posizione dell’Ue nei confronti del Qatar che sta ospitando i Mondiali di calcio.

Secondo quanto riporta il quotidiano francofono belga Le Soir in base a documenti visionati insieme a La Repubblica, Giorgi avrebbe anche indicato di sospettare che Andrea Cozzolino e Marc Tarabella, entrambi europarlamentari del gruppo S&D, avrebbero preso soldi tramite Antonio Panzeri. Il Marocco sarebbe coinvolto nella vicenda di sospetta corruzione attraverso il suo servizio di informazione esterna, la Dged. In base ai documenti consultati dai due quotidiani – si legge ancora – Panzeri, Cozzolino e Giorgi sarebbero stati in contatto con la Dged e con Abderrahim Atmoun, l’ambasciatore del Marocco in Polonia.

Inoltre secondo l’emittente privata greca Mega Tv sarebbero oltre 60 gli eurodeputati coinvolti nell’inchiesta, quasi tutti appartenenti alle famiglie politiche dei Socialisti & Democratici, del Partito popolare europeo e di altri partiti di sinistra.

L’ex eurodeputato Antonio Panzeri e Francesco Giorgi resteranno in carcere per almeno un mese, mentre Niccolò Figà-Talamanca potrà uscire sotto regime di sorveglianza elettronica. Resta invece in sospeso il destino di Eva Kaili che ha chiesto e ottenuto il rinvio della decisione al 22 dicembre prossimo.

Le parole della presidente dell’Europarlamento Roberta Metsola al Consiglio europeo: “Le accuse che coinvolgono il Parlamento europeo sono un colpo alla democrazia e a tutto ciò su cui abbiamo lavorato per molti anni. Ci vogliono anni per costruire la fiducia, ma solo un momento per abbatterla. Darò il messaggio che non ci sarà impunità, non ci sarà da nascondere sotto il tappeto, non ci sarà da fare come al solito. Farò tutto il possibile per ripristinare la posizione di Casa della democrazia, di legislatore, di istituzione che prende decisioni, pulita, trasparente e trasparente e che non è in vendita a attori stranieri”.