Sudan, violato il cessate fuoco di 72 ore. Attacchi a Khartoum e nel Darfur

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Proseguono i combattimenti a Khartoum e nel Darfur, nonostante l’accordo sulla nuova tregua in Sudan tra esercito e paramilitari. La notte scorsa l’esercito del generale Abdel Fattah al-Burhane e le Forze di supporto rapido del generale Mohamed Hamdane Daglo avevano concordato di prorogare di 72 ore il cessate il fuoco, raggiunto sotto l’egida degli Stati Uniti. Ma la tregua non è stata rispettata.

La preoccupazione dell’Onu. A Khartoum attacchi aerei hanno risuonato vicino al quartier generale dell’esercito. Una situazione che preoccupa l’Onu, il quale ha osservato che il conflitto sta riaccendendo scontri etnici nel Darfur occidentale tanto da evidenziare un “clima di impunità generalizzata”. Uno dei generali del Sudan ha detto alla Bbc che non negozierà fino alla fine dei combattimenti. Il generale Dagalo riferisce che i suoi combattenti sono stati bombardati “inesorabilmente” da quando è stata estesa una tregua di tre giorni.

L’allarme delle Nazioni Unite. A tutto ciò si aggiunge l’allarme lanciato dalle Nazioni Unite rispetto all’aumento di violenze e attacchi a El Geneina, capoluogo dello Stato del Darfur occidentale. Tuttavia, responsabili degli scontri nella regione a prevalenza cristiana del Sudan non sarebbero i due eserciti rivali ma la comunità Masalit e quella araba, che avrebbe causato finora la morte di oltre 90 persone e la fuga di migliaia di cittadini nel vicino Ciad. Anche l’Onu si è detto “profondamente preoccupato” per quanto sta accadendo in Sudan, per “le violenze a El Geneina che sembrano assumere sempre più dimensioni intercomunitarie”.