Addio a Piero Angela: l’ultimo saluto in Campidoglio e il ricordo del figlio Alberto

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È ancora forte e unanime il dolore per la scomparsa di Piero Angela, morto tre giorni fa a 93 anni. Ma oggi è già il giorno dell’ultimo – doloroso – addio al giornalista e divulgatore scientifico più amato della Tv. Da questa mattina in Campidoglio nella Sala della Promoteca, a Roma, è allestita la camera ardente che resterà aperta fino alle 19. Poi saranno celebrati i funerali laici, come voleva Angela.

A Torino invece, città natale del giornalista, sarà lutto cittadino. È facile credere che molti si riuniranno – almeno metaforicamente – all’ombra della Mole per celebrare l’uomo prima ancora che il professionista. Così come faranno – e come hanno già fatto – tanti altri in tutta Italia. La scomparsa di Piero Angela è stata accolta con profonda tristezza da tutto il popolo italiano che ha rivisto nel noto divulgatore scientifico un patrimonio da conservare. Possibilmente per sempre.

Tante sono nel frattempo le iniziative promosse in tutta Italia: dall’intitolazione di una scuola a quella di una via. E molte altre potrebbero venire allo scoperto nel corso del tempo. D’altronde Piero Angela è stato uno di “noi”. Un uomo capace di riunire le persone davanti alla Tv anche di fronte a materie difficili da comprendere. Una cosa d’altri tempi ma che è arrivata fino ai nostri giorni. I giorni di Piero Angela. I giorni di una “incredibile scoperta”.

Il discorso di Alberto Angela che ha ricordato con commozione il padre: “Continuerà a vivere attraverso libri, trasmissioni e dischi e in tutti quei ragazzi che con sacrificio cercano l’eccellenza, nei ricercatori che malgrado le difficoltà cercano la meta nella ricerca contribuendo al nostro bene. Sarà vivo in tutte le persone che cercano di unire e non disunire, le persone che cercano la bellezza della natura, le persone che cercano di assaporare la vita. Lui era razionale e scientifico ma poi era una persona con un umorismo incredibile e capace di mettersi a suonare il pianoforte per ore. Era bravo in tutte le cose, persino nel disegno. Lui ci ha insegnato tante cose – ha aggiunto Alberto Angela – L’ultimo insegnamento me lo ha fatto non con le parole, ma con l’esempio. Negli ultimi giorni mi ha insegnato a non avere paura della morte. L’ha affrontata con serenità, non l’ho mai visto nello sconforto e nella paura”.