Bollettino Covid: 10.680 nuovi casi, ma calano i tamponi. I decessi sono 296

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Secondo gli ultimi dati del ministero della Salute si registra un drastico calo dei contagi nelle ultime 24h, 10.680 nuovi casi, ma su 102.795 tamponi, ovvero oltre 48 mila in meno rispetto al giorno precedente. In lieve calo anche i decessi, ovvero 296, ma il tasso tasso di positività si impenna al 10,4%, mentre ieri si attestava sul 7,1%. Si registra inoltre un +34 per le terapie intensive e un +353 per i ricoveri negli altri reparti Covid.

Intanto oggi è l’ultimo giorno del rosso totale per l’Italia. Secondo il Viminale, a Pasqua sono stati eseguiti 106mila controlli ed effettuate circa 2.500 sanzioni. Da domani si ritorna ai colori in base ai contagi delle Regioni che chiedono di “Valutare maggiori aperture subito dopo il 20 aprile. Giovedì è infatti previsto un incontro con il premier Mario Draghi in merito ai fondi Recovery.

In rosso restano: Calabria, Campania, Emilia-Romagna, Friuli Venezia Giulia, Lombardia, Piemonte, Puglia, Toscana e valle d’Aosta. Dal 7 aprile comunque, si torna a scuola in presenza fino alla prima media anche in zona rossa.

Francia pronta a produrre autonomamente i vaccini. Al via questa settimana infatti, la produzione autonoma di sieri contro il Covid-19, grazie all’accordo in subappalto, con diverse fabbriche. Il presidente Emmanuel Macron ha definito questa decisione “una questione di indipendenza”. Si stima che entro la fine dell’anno il paese sarà in grado di produrre 250 milioni di dosi.

Il Regno Unito corre: oggi si registrano 26 decessi e appena 2.762 nuovi contagi. Il premier Boris Johnson è pronto a far ripartire il Paese a partire dal 12 aprile e da venerdì, darà a tutti i cittadini britannici, la possibilità di effettuare due test rapidi anti Covid alla settimana, anche a chi è asintomatico. I test rapidi verranno consegnati a casa e distribuiti da alcune farmacie, uffici, scuole e università. In caso di positività si dovrà invece effettuare un tampone PCR, che fornisce maggiore precisione. Tutto questo nell’ambito di un rafforzamento del piano nazionale di prevenzione contro il coronavirus, con l’intento di soffocare sul nascere, qualsiasi focolaio del virus.