Coronavirus: 25.271 nuovi positivi. 147.725 tamponi. 356 morti

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Sono 25.271 i casi di coronavirus registrati in Italia nelle ultime 24 ore, a fronte di 147.725 tamponi effettuati. I decessi sono 356 e salgono a quota 41.750. Sul territorio nazionale si segnalano altre 100 terapie intensive e altri 1.196 ricoveri. Sono 10.215 i guariti nelle ultime 24 ore. Gli attualmente positivi sono più di mezzo milione (573.334), con un incremento di 14.698 da domenica. Il rapporto positivi/tamponi è al 17,1% (ieri 17,06%), mentre quello positivi/nuovi casi testati (oggi 88.701) è al 28.49%.

La Regione con il maggior incremento di casi è la Lombardia (4.777), seguita da Campania (+3.120), Piemonte (+2.876), Toscana (+2.244) e Veneto (2.223). Quella con meno contagi il Molise (+98), unica con incremento a due cifre.

Intanto arriva l’appello di Carlo Palermo, segretario nazionale di Anaao Assomed, il sindacato dei medici ospedalieri: “Con i dati preoccupanti dei contagi e delle morti e con le Regioni che contestano i numeri che le classificano zone rosse, l’unica soluzione è un lockdown nazionale di 6-8 settimane per appiattire la curva”. Palermo ha poi aggiunto: “Siamo in enorme ritardo e non possiamo più assistere a questo rimpallo di responsabilità tra Regioni e governo”. Quando a marzo il governo ha chiuso tutto “stavamo meglio di adesso”, osserva Palermo, sicuro che “se si continua con questo trend è facile prevedere che bisognerà fare una qualche selezione tra chi può essere intubato e chi no. Torneremo alla medicina di guerra”.

Intervenendo alla IV conferenza di Oncologia polmonare, organizzata dall’Istituto Tumori barese in collaborazione con l’ASLC, l’International Association for the Study of Lung Cancer, il presidente della Federazione degli Ordini dei medici, Filippo Anelli ha dichiarato: “Ci auguriamo che il ministro Speranza porti sul tavolo del governo le nostre richieste e ci aspettiamo già oggi una risposta alle nostre preoccupazioni”. Anelli ha ribadito che “se i numeri della pandemia continueranno a essere questi e i cittadini non prenderanno coscienza che devono ridurre gli incontri con altre persone, il governo dovrà prendere delle decisioni importanti che, secondo noi, contemplano anche il lockdown totale”. “Solo così – ha aggiunto – si può bloccare l’ascesa di questa curva e consentirci di arrivare a fine dicembre in maniera adeguata per affrontare la seconda parte della stagione invernale, quando arriverà anche l’epidemia influenzale. Altrimenti il sistema sanitario non reggerà”.

“Troppi morti. Troppo tardi per usare i pennarelli colorati. Chiudere tutto”. Così su Facebook il presidente della Fondazione Gimbe, Nino Cartabellotta, che posta un grafico con l’andamento dei decessi per Covid-19, un’elaborazione Gimbe dei dati della Protezione civile. Il numero dei morti è rapidamente aumentato dal 12 agosto, arrivando a 692 il 7 ottobre e toccando quota 6.031 l’8 novembre.