Covid, il monitoraggio Iss: l’incidenza sale a 241. Su l’occupazione dei reparti ordinari

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Si complica il quadro relativo all’andamento della pandemia da Coronavirus in Italia. L’incidenza settimanale a livello nazionale è in netto aumento nell’ultima rilevazione che prende in esame la settimana che va dal 10 al 16 dicembre. Il consueto monitoraggio settimanale della cabina di regia del ministero della Salute e dell’Istituto superiore di sanità, parla di 241 casi ogni 100.000 abitanti contro i 176 casi per 100mila abitanti della settimana precedente che andava dal 3 al 9 dicembre. Andamento leggermente differente, in lieve calo, per l’indice Rt medio calcolato sulle infezioni sintomatiche. Nell’ultima rilevazione dell’Iss è stato pari a 1,13 mentre nella settimana precedente era pari a 1,18. Entrambi i dati sono comunque al di sopra della soglia epidemica e fotografano un andamento preoccupante in misura crescente.

La violenza di questa quarta ondata Covid, alimentata dalla nuova variante Omicron – considerata dai membri del G7 “la più grave minaccia attuale alla salute pubblica mondiale” -, si ripercuote inevitabilmente anche sulle strutture ospedaliere. Cresce la pressione nelle terapie intensive e nei reparti ordinari di medicina generale. Il tasso di occupazione dei posti letto in rianimazione è salito al 9,6%, contro l’8,5% della scorsa settimana. Qui sono ricoverati come noto i malati Covid con le forme più gravi di infezione. Il tasso di occupazione in aree mediche a livello nazionale è salito al 12,1% contro il 10,6% della settimana prima. Si ricorda che la soglia critica da non superare è fissata al 10% per le intensive e al 15% per i reparti.

Infine, l’Istituto superiore di sanità segnala un fenomeno relativamente nuovo, ovvero un forte incremento di nuovi positivi non associati a catene di trasmissione. Si parla di 42.675 casi dell’ultima settimana presa in esame contro i 37.278 di quella precedente. Parallelamente, la percentuale dei casi rilevati attraverso l’attività di tracciamento dei contatti è in diminuzione: è passata al 31% nell’ultima rilevazione dal 34% la scorsa settimana. Cresce invece la percentuale dei casi rilevati attraverso la comparsa dei sintomi (43% contro il 40%), mentre è stabile la percentuale di casi intercettati mediante l’attività di screening: si attesta al 26%.