Coronavirus: in migliaia si autodenunciano dopo i rientri di massa al Sud

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“Vi parlo come se foste i miei figli, i miei fratelli, i miei nipoti: fermatevi e tornate indietro. Scendete alla prima stazione ferroviaria, non prendete gli aerei per Bari e per Brindisi, tornate indietro con le auto, lasciate l’autobus alla prossima fermata. Non portate nella vostra Puglia l’epidemia lombarda”. Questo l’appello del  governatore Emiliano in un video Facebook che ha sortito i primi effetti. Nella regione infatti le persone che hanno risposto al provvedimento del presidente della Regione e hanno segnalato di essere rientrati da una delle zone di contenimento del coronavirus sono state circa 2.500.

In Campania il governatore De Luca ha firmato un dispositivo per cui chi dal 7 marzo è tornato dalle zone rosse in regione deve rimanere in quarantena a casa.

“Invitiamo chiunque arrivi in Calabria o vi abbia fatto ingresso negli ultimi 14 giorni, dopo aver soggiornato in zone a rischio epidemiologico, a compilare la scheda censimento per i monitoraggio dei rischi da Coronavirus”. Così, sul suo profilo Facebook, la presidente della Regione Calabria, Jole Santelli, che nel post inoltre pubblica anche il link del sito istituzionale dell’ente attivato per la compilazione della scheda. “È importante. Questo – aggiunge Santelli – ci permette di monitorare il flusso degli arrivi, le località di destinazione e lo stato di salute delle persone interessate. Tutto nel rispetto della privacy di ogni cittadino”.

Intanto l’Iss mette in guardia la capitale. “A Roma il virus sta già incominciando a circolare, anche se le catene di trasmissione sono per ora piccole. Ne dobbiamo prendere atto perché altrimenti si fa il patatrac come a Lodi di nuovo. Solo che stavolta eravamo avvertiti”. Sono parole decise quelle di Gianni Rezza, direttore del Dipartimento di malattie infettive dell’Istituto superiore di sanità (Iss), intervenuto sull’emergenza nuovo coronavirus. “E’ chiaro che bisogna anche in qualche modo usare dei deterrenti per chi se ne va in giro, crea assembramenti o fa le feste nei locali chiusi in questo periodo, perché è da incoscienti”.

In rete continua la campagna virale #iorestoacasa, un inno collettivo, divertente e ironico, sulla bellezza di fermarsi tra le quattro mura. Per convincere soprattutto i giovanissimi a fermarsi e a non fare gruppo,  a sostegno di #iorestoacasa sono arrivati artisti, cantanti e musicisti. Fiorello, Jovanotti, Ligabue, Sangiorgi e Paola Turci, Francesca Archibugi, Paolo Sorrentino, ma anche politici, medici, ministri, tra video e canzoni scritte di getto per addolcire l’esilio casalingo.

Una mobilitazione subito applaudita dal ministro dei Beni Culturali Dario Franceschini: “Ringrazio i tanti i protagonisti della musica, del cinema, dello spettacolo che in queste ore stanno promuovendo sui social la campagna #iorestoacasa. Un messaggio importantissimo per i ragazzi”.