Virus Covid19, in Veneto terza settimana di emergenza: 15 i ricoveri nel vicentino

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Le tende della protezione civile allestite all'esterno dell'ospedale di Bassano

Complessivamente nelle due Ulss del Vicentino, sono 54 i casi positivi (quattro più del report precedente di ieri pomeriggio): 26 nell’Ulss 7 Pedemontana e 28 nell’Ulss 7 Berica. Sono questi i dati sul contagio da nuovo Coronavirus aggiornati a lunedì 9 marzo. 34 i Comuni vicentini, su 121, che hanno sul proprio territorio persone positive al Covid-19.

Buone notizie dal numero dei ricoveri, che – rispetto ad altre province venete più esposte – rimane stabile. Complessivamente infatti sono 15 le persone in ospedale: 12 all’ospedale San Bortolo di Vicenza, 2 all’ospedale Alto Vicentino di Santorso e 1 all’ospedale San Bassiano di Bassano del Grappa. Dei 15 ricoverati in terra berica, sono 7 quelli in terapia intensiva (uno più di ieri) e sono tutti ricoverati all’ospedale San Bortolo. Tre invece le persone dimesse fra sabato e lunedì nell’Ulss Pedemontana: due son stati dimessi oggi dall’ospedale di Santorso, uno sabato.


I dati regionali

Erano 744, stamattina alle ore 9, i casi di contagio da nuovo Coronavirus in Veneto: 58 più del report precedente, risalente alle ore 17 di domenica 8 marzo. A rendere noti i dati, oggi a mezzogiorno, il presidente della Regione Veneto, Luca Zaia. 20 complessivamente i decessi (l’ultimo è un uomo di Treviso), 237 le persone ricoverate, 51 delle quali in terapia intensiva (una più del report precedente.

Il maggior numero di ricoveri ce l’ha l’ospedale di Treviso (66, -1), seguito da Padova (52, +3), Mestre (29) e Verona (22, +11). 30 i pazienti dimessi dagli ospedali della regione, dal 21 febbraio ad oggi.

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Pubblicato da Achille Variati su Domenica 8 marzo 2020

La mobilità in Veneto

Il Decreto della presidenza del Consiglio emanato ieri prevede già per questa mattina il monitoraggio nelle “aree a contenimento rafforzato”: l’intera Lombardia e altre 14 province di Piemonte, Emilia Romagna, Veneto, Marche: Modena, Parma, Piacenza, Reggio Emilia, Rimini in Emilia Romagna, Pesaro e Urbino nelle Marche, Alessandria, Asti, Novara, Verbano-Cusio-Ossola e Vercelli in Piemonte, Padova, Treviso e Venezia in Veneto.
In queste zone ci sono limitazioni agli spostamenti, ma non c’è un divieto assoluto come era per le zone rosse. Per spostarsi per “esigenze lavorative, situazioni di necessità o motivi di salute” è necessario presentare ai controlli una autocertificazione che attesti il motivo per derogare alla direttiva di ridurre il più possibile il movimento da un’area all’altra (e con questo la diffusione del contagio).