Covid-19: Italia chiusa per altri 14 giorni. Morti altri 3 medici, totale a 103

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Almeno altre due settimane di lokdown. Secondo quanto apprende l’Ansa da fonti qualificate, si va verso un prolungamento di 14 giorni delle attuali misure restrittive e di isolamento previste dal dpcm in scadenza il 13 aprile, con una probabile ulteriore proroga almeno fino al 2 maggio.

Sarebbe inoltre in discussione l’eventualità che dopo Pasqua possano riaprire alcune piccole attività legate alla filiera agroalimentare e sanitaria, previo il rispetto delle misure di distanziamento.

Il premier Giuseppe Conte convoca intanto i leader di Cgil, Cisl e Uil per un confronto, in videoconferenza, sulla “fase 2” dell’emergenza coronavirus. L’incontro con il presidente del Consiglio è stato chiesto dai segretari generali delle tre confederazioni, Maurizio Landini, Annamaria Furlan e Carmelo Barbagallo.

Nuova giornata positiva in Lombardia. Anzi, “una giornata bellissima” per il presidente della Regione, Attilio Fontana, “perché i numeri anche oggi stanno migliorando” dice il governatore che poi avverte: “Siamo ancora nel pieno della battaglia, a Pasqua siamo virtuosi o gli sforzi saranno vanificati”.

Si allunga ancora, intanto, la lista dei medici italiani uccisi dal coronavirus. A segnalarlo è la Fnomceo (Federazione nazionale degli Ordini dei medici chirurghi e odontoiatri), che porta a 103 il totale dei camici bianchi deceduti dall’inizio della pandemia. Gli ultimi nel triste elenco sono Antonio De Pisapia, medico di medicina generale e odontoiatra di Salerno; Massimo Bosio, medico di medicina generale di Brescia, e Francesco Cortesi, specialista in chirurgia generale e oncologia di Roma.

C’è chi ha perso la sua personale battaglia contro il coronavirus dopo giorni e giorni spesi in prima linea per combatterlo, a curare i pazienti. Chi è vittima ‘collaterale’ di un’emergenza, e chi aveva indossato di nuovo il camice bianco per tornare in corsia a dare una mano. Medici nel pieno della carriera, a un passo dalla pensione o già in pensione da tempo. Perché, come sottolinea il presidente della Fnomceo, Filippo Anelli, nella lista “si è deciso di includere tutti i medici, pensionati o ancora in attività, perché per noi tutti i medici sono uguali. Alcuni dei medici pensionati, inoltre, erano rimasti o erano stati richiamati in attività; alcuni avevano risposto a una chiamata d’aiuto. Non si smette mai di essere medici”.