Covid, aumentano i contagi tra i bambini, sì a vaccini fascia 5 – 11 anni. Boom di prime dosi

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Secondo il report al 1° dicembre dell’Istituto superiore di sanità, i contagi da Covid-19 stanno aumentando anche tra i giovanissimi. Ieri in Italia si sono registrati 15.756 nuovi contagi da coronavirus su 695.136 tamponi processati; 99 i decessi. Il tasso di positività è al 2,3%. I pazienti ricoverati per Covid sono 6.078 (+199), mentre le persone in terapia intensiva sono 776 (+33).

Aumenta anche l’incidenza nella fascia tra 6 e 10 anni anche se c’è molta differenza fra un territorio e l’altro: a Milano, ad esempio – come ha spiegato Gian Vincenzo Zuccotti preside della facoltà di Medicina dell’Università Statale e direttore di Pediatria e Pronto soccorso pediatrico dell’Ospedale Buzzi di Milano – e più in generale in tutta Lombardia dove i vaccinati dai 12 anni in su sono il 90%, la situazione è al momento sotto controllo. Una circolare del ministero della Salute, firmata dal direttore generale della Prevenzione del ministero Giovanni Rezza ha intanto stabilito che si può iniziare la vaccinazione anti-Covid nei bambini d’età compresa tra i 5 e gli 11 anni.

La Federazione Italiana Aziende Sanitarie e Ospedaliere rileva che il totale dei pazienti di età inferiore ai 18 anni ricoverati negli ospedali è di 19 di cui 1 in terapia intensiva e in una settimana le ospedalizzazioni sono state complessivamente stabili. La metà dei ricoverati ha più di 5 anni quindi – analizza il presidente della Fiaso, Giovanni Migliore – l’avvio della campagna vaccinale per i pazienti tra 5 e 11 anni, a partire dalla prossima settimana, dunque, ci consentirà di proteggere anche i più piccoli. “Le Aziende sono al lavoro per organizzare sedute vaccinali a misura di bambino – aggiunge Migliore – con clown, supereroi e babbi Natale perché il momento della vaccinazione si trasformi in festa”.

Secondo Brusaferro dell’Iss, l’epidemia di Covid-19 è in espansione nel nostro Paese: ci sono 11 sequenze di variante Omicron tra Calabria, Campania, Sardegna, Veneto e Bolzano. Ma il responsabile delle emergenze sanitarie dell’Oms, l’epidemiologo Michael Ryan,ha ridimensionato le preoccupazioni sulla nuova variante Omicron, dichiarando: “Non c’è nessuna indicazione che questa variante causi forme più gravi di Covid e non c’è motivo di aspettarsi che gli attuali vaccini falliscano”. E’ intanto guarito il paziente Zero che si era contagiato con la variante Omicron del Coronavirus. “Dopo venti giorni di quarantena resta la sensazione di aver superato una prova molto dura e senza le conseguenze gravi che hanno subito altre persone. E ciò grazie al vaccino” ha detto il manager Eni di Caserta risultato a fine novembre il  primo positivo in Italia alla nuova variante sudafricana. Anche tutti i suoi familiari si sono negativizzati.

In un solo giorno in Italia sono state inoculate oltre 42 mila prime dosi di vaccino, un risultato che non si vedeva dal 18 ottobre. Sono 99.792.722 le dosi di vaccino anti-Covid somministrate in Italia: in particolare, sono state somministrate dosi addizionali/richiamo (booster) al 46,7% della popolazione potenzialmente oggetto e le persone che hanno avuto almeno una prima dose sono l’87,9% della popolazione over 12 mentre quelle che hanno completato il ciclo vaccinale sono pari all’84,8% della popolazione sopra i 12 anni.