Disastro di Mestre, identificate tutte le vittime. Si indaga per omicidio colposo plurimo

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Sono state tutte identificate le vittime dell’incidente di martedì notte a Mestre, quando un pullman è precipitato dal cavalcavia della Vempa: si tratta di un italiano, l’autista Alberto Rizzotto, nove cittadini ucraini, quattro romeni, tre tedeschi, un croato, due portoghesi e un sudafricano. Inoltre tra le vittime figurano anche un neonato, un 12enne e una ragazza minorenne.

Nel fascicolo aperto dalla Procura di Venezia, l’ipotesi di reato è quella di omicidio colposo plurimo. Al momento però non ci sono iscritti nel registro degli indagati. Sulle cause dell’incidente, le ipotesi sul tavolo della procura di Venezia: una circostanza che ha visto vittima l’autista, un malore o un colpo di sonno, oppure un guasto del mezzo, in circolazione da neppure un anno, guidato dal 40enne Alberto Rizzotto originario di Conegliano e riconducibile alla societa di trasporti La Linea. Secondo l’amministratore delegato della ditta di trasporti Fiorese “C’è un’indagine in corso, ma l’autobus era praticamente fermo”. Circostanza che è stata raccontata anche da molti testimoni, con le immagini della telecamera di sicurezza che sono a disposizione della Procura per le indagini.

Il procuratore capo di Venezia Bruno Cerchi, in un incontro con la stampa, prova a spiegare ciò che ha causato l’incidente, in base a quanto la Procura ha in mano in questo momento: “Non c’ stato nessun urto con altri mezzi”, ha detto, “un autobus era affiancato a quello guidato da Rizzotto, ma non risulta alcun segno su questo mezzo, tanto più che il primo che ha chiamato il soccorso è stato l’autista del mezzo che si è fermato e ha tentato di intervenire con un estintore”. La tesi più accreditata sembra essere quella del malore del conducente, che potrebbe essere avvalorata anche dalle immagini delle telecamere di sorveglianza. Spiega Cerchi: “L’impatto del pullman è avvenuto una cinquantina di metri prima della rottura del guardrail e della caduta, sembrerebbe che il bus si sia accostato al guardrail, lo abbia affiancato per una cinquantina di metri, poi c’è stata un’ulteriore sterzata, l’appoggio verso destra e la caduta. Non risulta che ci sia stato un incendio nel senso tecnico del termine, c’è stata una fuoriuscita di gas delle batterie, su queste stiamo facendo degli accertamenti”.