Dossieraggio, parlano Cantone e Melillo: “Numeri inquietanti e mostruosi”

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La Procura di Perugia prosegue la sua inchiesta sul presunto dossieraggio a danni di decine di politici e personaggi pubblici. Oggi (7 marzo) sono stati ascoltati in audizione Raffaele Cantone e Giovanni Melillo, ossia le stesse persone che indagano sui fatti. Significative, in particolare, le parole pronunciate da Cantone che ha parlato di una “seconda fuga di notizie in questa inchiesta”. Inoltre ha aggiunto che ancora “non si è capito chi e come l’ha fatta uscire, danneggiando l’indagine”.

Cantone ha proseguito il suo dialogo introducendo alcuni numeri che riguardano l’indagine: si parla in questo caso di oltre 10mila accessi alle banche dati da parte del finanziere indagato Striano, a cui si attribuiscono anche download per “33.528 file dalla banca dati della direzione nazionale Antimafia”. Cantone ha precisato che si tratterebbe di numeri “inquietanti e mostruosi” e “molto più preoccupanti di quelli che sono emersi”. E si chiede: “Questo numero di atti scaricati che fine ha fatto? Quante informazioni possono essere utili ai servizi stranieri?”.

Ieri era stato ascoltato invece Giovanni Melillo, che al pari del collega ha definito “estrema” la gravità “dei fatti in corso”. Bisogna sottolineare, ha aggiunto, “la complessità della corretta e rigorosa gestione delle banche dati dove confluiscono quelle e altre non meno delicate informazioni al fine della repressione dei reati”. Chiarendo che nelle banche dati “si ritrova un ridotto numero delle segnalazioni di operazioni sospette generate nel sistema finanziario e trasmesse dall’unità di informazione finanziaria”, Melillo ha poi parlato dell’esistenza di un “un mercato parallelo di informazioni riservate”.