E’ morto stamattina Vittorio Emanuele di Savoia, a Ginevra. Aveva quasi 87 anni

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Vittorio Emanuele di Savoia in un'interviste del 2022

È morto alla soglia degli 87 anni Vittorio Emanuele di Savoia, figlio di Umberto II, l’ultimo re d’Italia, e di Maria José. Il decesso è avvenuto a Ginevra e l’annuncio è stato dato in una nota dalla “Real Casa di Savoia” che recita: “Alle ore 7.05 di questa mattina, 3 febbraio 2024, Sua Altezza Reale Vittorio Emanuele, Duca di Savoia e Principe di Napoli, circondato dalla Sua famiglia, si è serenamente spento in Ginevra. Luogo e data delle esequie saranno comunicati appena possibile”.

Nato il 12 febbraio 1937 a Napoli, Vittorio Emanuele era designato a succedere al trono di suo padre, Umberto II. Dopo il referendum del 1946 che sancì la vittoria della Repubblica, ha vissuto in esilio fino al 15 marzo 2003 quando, una volta cancellata la XIII disposizione che vietava il rientro dei discendenti maschi in Italia, era ritornato in patria dopo 57 anni. Era sposato con Marina Doria, da cui ha avuto un figlio, Emanuele Filiberto.

Fu indagato, e poi prosciolto, per la morte di Dirk Hamer, diciannovenne tedesco ucciso in una sparatoria nel 1978 sull’isola di Cavallo, in Corsica. Il caso è stato al centro di un’aspra e lunga battaglia legale tra i Savoia e la famiglia Hamer, in particolare la sorella Birgit. Nel 2017 la Cassazione stabilì che “il fatto che i giudici francesi, nel 1991, abbiano assolto Vittorio Emanuele di Savoia dall’accusa di omicidio volontario del diciannovenne tedesco Dirk Hamer “non significa però” che il “principe” “sia esente da responsabilità sotto ogni altro profilo, giacché assume pur sempre rilievo dal punto di vista civilistico ed anche etico” che quella morte “avvenne nel corso di una sparatoria a cui partecipò Savoia, al di fuori di ogni ipotesi di legittima difesa”.

L’anno scorso la vicenda fu al centro anche della serie Netflix “Il Principe”, sviluppata e diretta da Beatrice Borromeo Casiraghi, che spinse il figlio Emanuele Filiberto a intervenire definendo il documentario “una scusa per notizie false”.