Il nuovo Papa è l’americano Robert Francis Prevost. Sarà Leone XIV: “Costruire ponti”. Ecco chi è

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E’ il primo Papa statunitense nella storia, ma unisce il nord e il Sud del continente americano, dato che è stato a lungo vescovo missionario in Perù. Il cardinale Robert Francis Prevost è da oggi il 267esimo Papa della Chiesa Cattolica: ha scelto il nome Leone XIV.

Già prefetto del Dicastero dei vescovi, Leone XIV, quando si è affacciato dal balcone della Basilica su una piazza San Pietro stracolma, ha invocato “la pace del mondo”. Ha anche ricordato che oggi è la Madonna di Pompei e ha recitato una Ave Maria con i fedeli in Piazza San Pietro. Nel suo primo discorso (scritto) ha voluto ricordare e ringraziare il suo predecessore Papa Francesco e i colleghi cardinali.

Il profilo
Papa Prevost parla correntemente spagnolo, portoghese, italiano e francese, in Perù aveva dimostrato una particolare attenzione agli emarginati e ai migranti, molto apprezzata da Francesco. Nel suo ruolo ha nominato centinaia di prelati, forgiando una generazione di religiosi ‘bergogliani’, aperti e progressisti. Ha la fama di essere una persona moderata, schiva ed equilibrata. La scelta di Prevost da parte dei cardinali elettori è già stata definita da molti osservatori in continuità con quella del papato di Francesco. Il nuovo pontefice ha diffuso articoli che criticano i piani di deportazione di migranti del presidente americano Trump.

Chi è Leone XIV
Primo Papa agostiniano, è il secondo Pontefice americano, dopo Francesco, ma a differenza di Bergoglio, Prevost è nato nel nord del continente ed è stato pastore nel sud dello stesso, prima di essere chiamato dal suo Predecessore alla guida del Dicastero per i vescovi e della Ponteficia Commissione per l’America Latina.
Nasce il 14 settembre 1955 a Chicago, nell’Illinois, da Louis Marius Prevost, di origini francesi e italiane, e Mildred Martínez, di origini spagnole. Ha due fratelli. Si è laureato in Diritto canonico. Dall’85 al 1999 è stato missionario in Perù. Tornato a Chicago, nel 2001 è diventato priore dell’Ordine di Sant’Agostino, carica che ha tenuto fino al 2013. Nel settembre 2015 Bergoglio l’ha nominato vescovo di Chiclayo e nel marzo 2018 è stato eletto secondo vicepresidente del Conferenza episcopale peruviana, all’interno della quale è anche membro del Consiglio economico e presidente della Commissione per la cultura e l’educazione. Dal 2023 è stato prefetto del Dicastero per i vescovi e presidente della Pontificia Commissione per l’America Latina. Nello stesso anno è stato nominato cardinale. Il 6 febbraio di quest’anno, Bergoglio l’ha promosso all’ordine dei vescovi.
E’ sempre stato molto vicino a Francesco. Il suo motto episcopale è “In Illo uno unum”, parole di sant’Agostino che significano “sebbene noi cristiani siamo molti, nell’unico Cristo siamo uno”.

Il primo discorso
“Vorrei che questo saluto di pace entrasse nel vostro cuore, raggiungesse le vostre famiglie, tutte le persone ovunque siano nel mondo, tutti i popoli e tutta terra”: sono state queste le prime parole del nuovo Papa. Il concetto di pace è stato centrale nel suo discorso, che non ha voluto fare a braccio: ha detto ben nove volte la parola “pace”, intendendola come “disarmata e disarmante, umile e perseverante”. Ha poi fatto un appello: “Aiutateci anche voi, e gli uni e gli altri, a costruire ponti, unendoci tutti per essere un solo popolo sempre in pace”. Nel primo discorso ha scelto di parlare non solo in italiano ma anche in spagnolo.

La scelta del nome Leone XIV
Bisogna tornare al 1903 per trovare un papa col nome di Leone: si tratta di Leone XIII (nato Vincenzo Gioacchino Raffaele Luigi Pecci, romano), il pontefice che ha guidato il passaggio al Ventesimo Secolo (il suo pontificato è iniziato nel 1878 e si è concluso con la sua morte nel 1903). Veniva chiamato il “papa dei lavoratori” e “papa sociale”. È ricordato come pontefice che ritenne che fra i compiti della Chiesa rientrasse anche l’attività pastorale in campo sociopolitico. Scrisse molte encicliche fra cui la più famosa è la Rerum Novarum, con la quale si realizzò una svolta nella Chiesa cattolica, ormai pronta ad affrontare le sfide della modernità come guida spirituale internazionale. In questo senso si può pensare che questa sia la figura a cui Papa Prevost vorrà ispirarsi, ma Leone era anche l’anmico fraterno di Francesco d’Assisi. E forse non è un caso.

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