Il presidente della FIGC Gravina è indagato a Roma per autoriciclaggio

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Gabriele Gravina è indagato dalla procura di Roma per l’ipotesi di autoriciclaggio. Il procedimento a carico del Presidente della Federazione Italiana Gioco Calcio è stato avviato dopo l’invio nel marzo del 2023 di una segnalazione da parte della Dna relativa a “presunte attività illecite”. Gravina ieri è stato sentito dagli inquirenti, ed il confronto durato circa un’ora, è avvenuto nell’ambito dell’indagine nata su impulso della Direzione nazionale antimafia su presunte attività illecite messe in atto da Gravina. Il colloquio è avvenuto dopo la richiesta di Gravina di essere ascoltato, per chiarire la propria posizione.

Ieri i legali del presidente della Figc, Leo Mercurio e Fabio Viglione, avevano scritto: “In ragione delle intollerabili strumentalizzazioni e delle ricostruzioni distorsive della verità dei fatti che lo hanno chiamato in causa negli ultimi giorni, pur non risultando indagato questa mattina Gabriele Gravina ha chiesto di essere ascoltato per chiarire la sua posizione e le circostanze di cui è stato vittima. L’audizione si è svolta questo pomeriggio presso gli uffici della Procura della Repubblica di Roma. Tale decisione è stata maturata al fine di tutelare la sua immagine e in virtù della piena fiducia che ripone nei magistrati che stanno seguendo il caso. In questa vicenda, il nostro assistito è una persona offesa, per questo auspica si faccia luce quanto prima su quella che si sta profilando come una vera e propria attività di dossieraggio, rispetto alla quale si augura anche l’individuazione dei mandanti”.

L’oggetto del procedimento riguarda vari aspetti su presunte irregolarità: dall’assegnazione del bando del 2018 per il canale tematico della Lega Pro di calcio alla Isg Ginko, alla compravendita sfumata di una collezione di libri antichi nella disponibilità di Gravina, nonché l’acquisto di un appartamento a Milano da parte del numero uno della Federcalcio. Proprio quest’ultimo tassello del fascicolo sarà attentamente valutato dagli inquirenti in relazione alla questione di competenza territoriale e su una eventuale trasmissione alla procura meneghina del procedimento. Su possibili ulteriori audizioni o convocazioni al momento non è stato stilato un calendario e ad oggi non sono neanche in programma incontri tra i pm capitolini e quelli di Perugia, dove sono indagati per abuso d’ufficio e falso il finanziere Pasquale Striano e il pm della Dna, Antonio Laudati. Secondo l’accusa dei pm umbri, Striano avrebbe ricevuto una “soffiata” sull’affidamento dell’appalto della Lega Pro e poi effettuato una serie di accessi per recuperare altre notizie su Gravina, che nei mesi scorsi è stato ascoltato come testimone a Perugia.