Lecco, si schianta sul Monte Legnone un aereo M-346: morto uno dei due piloti

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Un jet M-346 è precipitato sul Monte Legnone, in provincia di Lecco, al confine con le province di Sondrio e Bergamo. Secondo le prime informazioni il velivolo di proprietà di Leonardo (ex Aermacchi) era in fase di collaudo post produzione: è decollato dalla base di Venegono (Varese) e ha attraversato l’Alto Lago di Como in direzione nord, entrando nel territorio della provincia di Sondrio per poi invertire la rotta, fino a schiantarsi nella zona del monte Legnone.

Prima di schiantarsi l’aereo avrebbe lasciato nel cielo una lunga scia di fumo e alcuni testimoni nella zona di Colico (Lecco) hanno riferito di aver visto una palla di fuoco schiantarsi sulla parete della montagna, sul versante lecchese, quello che dà sul centro montano di Pagnona. I due piloti si sono lanciati col paracadute ma purtroppo uno dei due non ce l’ha fatta ed è morto mentre l’altro versa in gravissime condizioni. Il boato dello schianto è stato percepito distintamente in tutta la zona e densa nube nera si è alzata dal monte Legnone rendendosi visibile anche a diversi chilometri di distanza.

I piloti erano riusciti a lanciarsi prima dell’esplosione causata dall’impatto ma quando sono arrivati i soccorsi hanno constatato il decesso di uno dei due, un addestratore inglese molto esperto: era dipendente di una agenzia che fornisce piloti addestratori, ma in questo caso non era in volo in qualità di addestratore ma per essere lui stesso formato in modo specifico a volare, per poi addestrare altri piloti su quel modello di aereo. L’altro pilota a bordo volava nel ruolo di addestratore, ed è un collaudatore della società italiana. La conferma è arrivata anche dalla Leonardo che in una nota ha espresso il suo più profondo cordoglio.

A seguito dell’incidente Leonardo ha immediatamente istituito una commissione interna per l’accaduto precisando che le cause dell’incidente sono in fase di accertamento. Per il momento si rende noto che dal velivolo non sono stati mandati segnali di sos o di avaria che sarebbero scattati in caso di incendio o anomalia. Inoltre, l’M-346 non avrebbe preso fuoco, come invece dichiarano alcuni testimoni: in tal caso, non sarebbe stato possibile eseguire la manovra di espulsione effettuata dai piloti. Il velivolo aveva alle spalle già diverse ore di volo, tutte senza alcun problema o anomalia.

La Procura di Lecco aprirà un fascicolo per disastro aviatorio colposo, lesioni e omicidio colposo mentre la polizia giudiziaria sta effettuando i rilievi dopo lo schianto del jet. Al momento non si sa ancora se il fascicolo sarà a carico di ignoti o se i magistrati invece, stiano già individuando eventuali responsabili da iscrivere nel registro degli indagati.