L’ultimo saluto a Mario Cerciello Rega. Folla commossa nella chiesa di Somma Vesuviana

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Tanta commozione e applausi oggi a Somma Vesuviana, per l’ultimo saluto al vicebrigadiere dei carabinieri Mario Cerciello Rega ucciso a coltellate nella notte fra il 25 e il 26 luglio nel centro di Roma. Più di mille persone si sono riunite sia all’interno che all’esterno della chiesa dove, 43 giorni fa, il militare si era sposato. Sulla bara avvolta dal tricolore, la foto delle nozze e una maglietta del Napoli col numero 24, assegnato a Lorenzo Insigne.

“Mario era fiero di essere carabiniere e come tale aiutava tutti quelli che incontrava sul suo cammino, nessuno escluso. Non chiediamo al Signore perché ce lo ha tolto, ringraziamolo per avercelo donato”, ha affermato l’arcivescovo Santo Marcianò, ordinario militare per l’Italia, all’inizio delle esequie. “Quanto è accaduto è ingiusto”, ha proseguito Marcianò che poi ha rivolto un messaggio alla classe politica: “Fate anche voi, responsabili della cosa pubblica, della vita degli altri il senso della vostra vita, consapevoli che quanto operate o non operate è rivolto a uomini concreti: a cittadini e stranieri, a uomini e donne delle forze armate e forze dell’ordine, ai quali non possiamo non rinnovare il grazie e l’incoraggiamento della Chiesa e della gente. E se voi e tutti noi sapremo meglio imparare, da uomini come Mario, il senso dello Stato e del bene comune, l’Italia risorgerà”.

A prendere la parola sul pulpito anche il comandante generale dei carabinieri, Giovanni Nistri che dice: “Chiedo rispetto e riconoscenza per Mario. Giusti i dibattiti ma oggi teniamoli fuori. Evitiamo la dodicesima cotellata al cuore d’oro del vicebrigadiere. I toni e i modi non siano duqnue la dodicesima coltellata. Garzie Mario per quello che sei stato”. E ancora: “Mario è morto per tutelare i diritti di tutti, anche di una persona arrestata: insieme con lui chiediamo rispetto per tutti gli altri carabinieri che fanno il suo stesso lavoro”.

Straziante la lettura de “La moglie del Carabiniere”, brano che Rosa Maria, sposata nella stessa chiesa di Somma Vesuviana circa un mese, ha letto alla platea. All’uscita del feretro, palloncini in cielo e lunghi applausi per l’ultimo saluto al vicebrigadiere.