Migranti, naufragio a Lampedusa: recuperati due corpi, altri due avvistati

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Nuovo naufragio nella notte al largo di Lampedusa. Un barchino sovraccarico di migranti si e’ ribaltato, quando era a sole sei miglia dalle coste dell’isola, sotto gli occhi dei militari della Guardia costiera e della Guardia di finanza. Sono due, finora, i corpi recuperati. Altri due avvistati verranno recuperati appena possibile. Ventidue le persone sopravvissute prese a bordo dalle due motovedette che stanno proseguendo le ricerche anche se il lavoro dei soccorritori risulta molto difficile a causa del maltempo: le condizioni meteo nel Canale di Sicilia sono in netto peggioramento e le previsioni sono proibitive. Si teme, dunque, che il bilancio del naufragio possa diventare ben più grave.

A quanto si apprende dai racconti dei superstiti, sul barchino erano presenti una cinquantina di migranti, in maggioranza tunisini e subsahariani. All’appello, dunque, mancherebbero ancora decine di persone, tra cui 8 bambini.

Diverse le segnalazioni arrivate nella tarda serata di ieri dal Cur di Palermo (Centro Unico di Risposta) alla Centrale Operativa della Guardia Costiera di Roma riguardanti l’imbarcazione. La Guardia Costiera spiega che, acquisite le prime informazioni, sono state avviate le attività di ricerca in mare. Poco dopo la mezzanotte la motovedetta della Guardia Costiera ha avvistato a 6 miglia dall’isola il barchino sovraccarico e già sbandato. Raggiunta dopo qualche minuto da un’unità della Guardia di Finanza, le unità navali si sono avvicinate all’imbarcazione ma le condizioni meteo avverse e lo spostamento repentino dei migranti hanno provocato il ribaltamento dell’unità.

Nelle operazioni di soccorso sono impegnati, oltre alle motovedette, anche un elicottero delle Fiamme gialle che sta sorvolando la zona del naufragio, a meno di un miglio dalla costa. I due cadaveri sono stati sbarcati sul molo Favaloro alle 4:30 da una motovedetta della Capitaneria di porto. Alle 4:55 altre due motovedette della Guardia di finanza sono rientrate in porto con i superstiti finora recuperati dal mare.