Mostra del Cinema di Venezia: Leone d’Oro a Jim Jarmush. Coppa Volpi a Servillo


La Mostra del Cinema di Venezia è andata in archivio con il Leone d’Oro assegnato un po’ a sorpresa a Jim Jarmush per ‘Father, mother, sister, brother‘, un trittico di capitoli autonomi, ma legati da un filo invisibile: i legami familiari, fragili e irrisolti, osservati con la discrezione di chi sa che nessun giudizio può esaurire la complessità delle relazioni umane.
In molti puntavano sulla vittoria di ‘The voice of Hind Rajab’ della regista tunisina Kaouther Ben Hania, intenso racconto sulla vicenda reale di una bambina di sei anni intrappolata in un’auto a Gaza e dei disperati tentativi della Mezza Luna Rossa di salvarle la vita.
“Oh shit!” ha esclamato appena salito sul palco Jarmusch per ritirare il premio. “Venezia celebra la diversità nel cinema. Questa città è il luogo di nascita di Vivaldi, di Casanova, ma anche di Terence Hill!”, dice. “L’arte non deve necessariamente parlare di politica per essere politica. L’empatia è il primo modo per sistemare problemi che stiamo affrontando”. Il regista e sceneggiatore indossava la spilla con la scritta ‘Enough’ contro il conflitto israelo-palestinese. La stessa spilla è stata indossata anche dall’intero cast di ‘The Voice of Hind Rajab’ nel giorno dell’anteprima del film all’82esima edizione della Mostra del Cinema di Venezia. Un simbolo per chiedere di fermare la guerra.
A ‘The voice of Hind Rajab’ va invece il Gran Premio della Giuria del Festival. “Dedico questo premio alla Mezza Luna Rossa palestinese e a tutti coloro che stanno provando a salvare vite a Gaza, rischiando la loro viva. La voce di Hind continuerà a risuonare fino a quando giustizia non sarà fatta e qualcuno si assumerà le responsabilità. crediamo ancora nel potere del cinema, perché non si può oscurare le atrocità commesse. Il film farà sentire ancora la sua voce, ma è tragicamente la storia di un intero popolo e del genocidio inflitto dall’esercito israeliano. Credo che queste atrocità finiscano, la madre di Hind mi ha chiesto di condividere queste parole. Grazie a tutti coloro che hanno sostenuto questo film, spero che il Mondo non si dimentichi c he la storia di Hind è solo una tra quelle di migliaia di bambini che devono essere salvati” ha detto la regista tunisina Kaouther Ben Hania, ritirando il premio.
L’Italia vince con Toni Servillo la Coppa Volpi come migliore attore per ‘La Grazia’ di Paolo Sorrentino. Quella femminile è stata consegnata all’attrice cinese Xin Zhilei per ‘The Sun Rises on Us All’ di Cai Shangjun.
A Gianfranco Rosi (ultimo nostro Leone d’oro nel 2013), va il premio speciale della giuria con ‘Sotto le nuvole’: “È straordinario essere qui con il mondo del cinema. Io considero il documentario ‘cinema’, ed è una sfida che porto avanti da tanti anni. La presenza di ben quindici documentari in questa Mostra è la testimonianza di come il documentario debba essere un avamposto, una forma di resistenza. Il nostro compito è guardare, filmare, raccontare e documentare anche le atrocità di questo mondo“, le parole di Rosi.
Va invece al regista statunitense Benny Safdie, per il film The Smashing Machine, il Leone d’Argento per la migliore regia di Venezia 82.
Chiude la cerimonia un videomessaggio di Pierbattista Pizzaballa. Il patriarca di Gerusalemme, ricorda inevitabilmente il conflitto in Medio Oriente: “Stiamo vivendo un clima di odio profondo, sempre più radicale tra le due popolazioni israeliana e palestinese. La violenza a cui stiamo assistendo è il risultato di anni di linguaggio violento. Questa guerra deve finire quanto prima, è tempo di fermarla. Ma la fine della guerra non segnerà la fine del conflitto, solo delle ostilità. Dobbiamo creare una narrativa diversa”, anche con la cultura. Questo il suo auspicio.