Omicidio Alpi-Hrovatin, il gip di Roma respinge la richiesta di archiviazione

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Nuovo capitolo nell’indagine per la morte della giornalista Ilaria Alpi e del cameraman Miran Hrovatin, avvenuta nel 1994 a Mogadiscio in Somalia. Morte violenta per i due, tanto che la Procura di Roma sta indagando per omicidio.

Oggi, come detto, un nuovo capitolo: il gip di Roma Andrea Fanelli ha rigettato la richiesta di archiviazione dell’inchiesta, ed ha disposto nuove indagini da completare entro 180 giorni. Contro l’archiviazione si erano espressi i familiari della reporter oltre a Fnsi, Usigrai e Ordine dei giornalisti.

Si tratta della seconda volta che la richiesta di archiviazione viene respinta. Il giudice ha inoltre disposto che venga ascoltato il direttore dell’Aisi al fine di verificare la “persistenza del segreto” sull’identità dell’informatore di cui si fa riferimento in una nota del Sisde del 1997. Inoltre, sono stati poi richiesti alla Procura accertamenti in relazione al ritardo con cui è stata trasmessa da Firenze, nell’aprile del 2018, la trascrizione di un’intercettazione tra due cittadini somali, visto che i due soggetti affermano che Ilaria “è stata uccisa dagli italiani”.

Ma non è l’unico punto di svolta dell’inchiesta. Rigettando la richiesta di archiviazione dell’indagine Alpi-Hrovatin, il gip Fanelli ha disposto di acquisire anche gli atti relativi al fascicolo di indagine sulla morte del giornalista Mauro Rostagno, ucciso dalla mafia nel 1988. La richiesta è stata effettuata per verificare eventuali possibili collegamenti tra i due casi.