Omicidio Desirèe: la 16enne provò a reagire fin quando cosciente

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Nuovi dettagli agghiaccianti emergono sulle ultime ore di vita di Desirèe Mariottini, la 16enne trovata morta in uno stabile abbandonato di San Lorenzo a Roma. Secondo quanto emerso dall’autopsia la ragazza si è ribellata, ha provato a difendersi dalle belve fin quando è stata cosciente, ma la violenza è stata inaudita.

Lo ha scritto il medico legale sottolineando che sul corpo della giovane sono stati rinvenuti diversi segni: “La minorenne – scrive il medico – mediante costrizione delle braccia e delle gambe, veniva costretta a subire ripetuti rapporti sessuali”. Queste nuve evidenze andrebbero a confermare il drammatico racconto che un’amica fece a ‘Il Tempo’: “Drogata, stuprata, drogata di nuovo e violentata ancora, dalle 18; fin quando alle due di notte era morta”, riferì la testimone.

Intanto, l’interrogatorio di garanzia per il quarto uomo del branco è stato fissato per domani 2 novembre. Yusif Salia, catturato nel Foggiano, dopo la fuga, sarà sentito dal gip del tribunale di Foggia Armando dello Iacovo. Il ghanese fu catturato il 26 ottobre nel ghetto di Borgo Mezzanone, all’interno di una baracca abusiva. Il gip del Tribunale di Foggia Armando dello Iacovo aveva rinviato l’interrogatorio per problemi di salute dell’indagato, tenuto in isolamento. Nel contempo ha convalidato sia l’arresto in flagranza di reato per il possesso degli 11 chili di marijuana trovati nell’alloggio di fortuna dove si era nascosto, sia per il decreto di fermo spiccato dalla Procura di Roma limitatamente, però, alle accuse di violenza sessuale di gruppo.

Nell’ordinanza il gip scrive che l’indagato “apparteneva al branco che ha abusato sessualmente della Mariottini, ma al momento non si evince che sia stato proprio Salia a cedere alla vittima quel mix di gocce, metadone, tranquillanti e pasticche che avrebbe determinato la morte della ragazza per grave insufficienza cardiorespiratoria”.

Una storia di abbandono purtroppo terminata tragicamente quella di Desirèe. I servizi sociali avevano avvisato il tribunale dei minori competente che “la ragazzina era ormai fuori controllo”. Pare che tutti conoscessero la situazione: aveva abbandonato la scuola superiore dopo il primo anno, trascorreva nottate fuori di casa. Si drogava, frequentava regolarmente lo stabile abbandonato nel quartiere di San Lorenzo, dove è stata trovata morta. Tutto questo mentre era in atto il provvedimento preso dai giudici minorili.