Rigopiano: il Comune era a conoscenza dell’isolamento dell’hotel e spunta una nuova telefonata

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Il Comune di Farindola conosceva perfettamente le condizioni d’isolamento dell’hotel Rigopiano. E’ quanto si legge nell’informativa dei carabinieri forestali di Pescara che riguarda l’inchiesta sul disastro dell’hotel investito da una valanga. “Mi hanno detto che la turbina dovrebbe partire. Che stessero tranquilli al caldo, tanto lassù hanno tutto”: questo l’sms inviato dopo aver contattato il Centro operativo comunale di Farindola, dalla fidanzata a Gabriele D’Angelo, una delle vittime al centro di un altro mistero . Dalle carte dell’indagine, infatti, spunta una chiamata che il ragazzo ha fatto alle 11:38 del 18 gennaio 2017, sparita dagli incartamenti. Una telefonata di quasi 4 minuti, durante la quale un’operatrice registro come D’Angelo segnalava che in hotel c’erano 45 ospiti bloccati – anche se in realtà i presenti erano 40 – e occorreva urgentemente una turbina per evacuare la struttura. Richiesta, come si ben sa, mai accolta.

I carabinieri forestali hanno scovato la telefonata nei tabulati del cellulare di D’Angelo. Quando l’uomo chiamò, il prefetto Francesco Provolo – oggi indagato per omicidio e lesioni colpose, falso ideologico e omissione d’atti di ufficio – stava partecipando al Comitato per l’ordine pubblico e la sicurezza. A rispondere al telefono fu l’operatrice Giulia Potrandolfo. La donna, seguendo le indicazioni dei coordinatori della Sala operativa, la dottoressa Ida De Cesaris (indagata) e Gianfranco Verzella, fornì a D’Angelo i numeri degli enti locali e della polizia, come da procedura ordinaria che si attiva quando i cittadini richiedono uno spazzaneve.

L’operatrice però annotò che D’Angelo comunicava che al Rigopiano c’erano 45 persone. Così nei giorni successivi, quando il bilancio sembrava assestarsi sulle 40 persone coinvolte (tra vittime e superstiti), informò tutti i superiori di quella telefonata. Che però la prefettura non inserì nei documenti da consegnare agli inquirenti. Ora la magistratura sta cercando di capire se quell’omissione è stata casuale oppure volontaria.