Roma, esplosione al distributore di Gpl: diversi feriti, due in pericolo di vita


Gravi danni anche agli edifici circostanti: a causa dell’onda d’urto, sono andati in frantumi i vetri delle case e sto stati danneggiati gli intonaci dei diversi palazzi, mentre le fiamme hanno raggiunto anche un deposito giudiziario, alimentando ulteriormente il rogo in una reazione a catena. 50 in tutto le persone evacuate.
L’esplosione, ha detto il questore della Capitale Roberto Massucci, sarebbe stato causato da un “incidente nella fase di scarico del Gpl”. Stando a quanto si sa ora, sarebbe partito tutto da un’autocisterna che aveva appena terminato le operazioni di scarico del Gpl nella pompa di benzina. Il mezzo pesante, durante una manovra, avrebbe urtato un tubo utilizzato per lo scarico, causando una prima fuga di gas e poi alla prima forte esplosione. A quel punto sono intervenute forze dell’ordine e pompieri per tentare di spegnere l’incendio scaturito, ma a loro volta sono state investite da una seconda deflagrazione, ancora più forte della prima. Probabilmente – queste le prime ipotesi – causata dall’estendersi delle fiamme dalla pompa di benzina alle aree circostanti, in particolare a un deposito di materiali ferrosi e al parcheggio del 118 San Paolo della Croce. Qui sarebbero esplose diverse bombole d’ossigeno, sventrando un’ambulanza.
La Società Italiana di Medicina Ambientale lancia l’allarme sui “rischi per la salute da inalazione di gpl”. Il gas può provocare nausea, vertigini, disturbi neurologici, perdita di coscienza fino all’asfissia. Rischi resi ancor più pericolosi dal fatto che è ovviamente incolore e può accumularsi in cortili e locali interrati, potenzialmente micce per nuove esplosioni. Se poi c’è stato un contatto diretto con il liquido, il rischio è di ustioni da freddo e gravi lesioni cutanee.