Sciopero: domani si ferma il trasporto pubblico locale, martedì i taxi

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Si prevede un inizio settimana di fuoco per la mobilità italiana: il sindacato Usb ha indetto per la giornata di domani uno sciopero nazionale di 24 ore del trasporto pubblico locale. Mentre martedì sarà la volta dei taxi.

Domani ad essere a rischio saranno metro e tram, mentre si attendono manifestazioni nelle principali città: da Milano a Napoli passando per Roma, Torino, Vicenza, Mestre, Perugia, Modena e Bari. Firenze si è sfilata dalla protesta, ma potrebbero esserci disagi nelle province di Livorno, Lucca, Massa-Carrara e Pisa. “Lo sciopero rivendica – si legge in una nota dell’Usb – salari e condizioni di lavoro dignitosi; il superamento degli appalti e subappalti ad aziende private che offrono servizi di scarsa qualità e lavoro sottopagato; l’introduzione del reato di omicidio sul lavoro; il salario minimo per legge a 10 euro l’ora”.

Martedì ad incrociare le braccia, per tutte le 24 ore, saranno i tassisti. Sciopereranno contro le misure del decreto asset secondo cui i Comuni capoluogo di regione, sede di Città Metropolitana o di aeroporto, in tutto oltre 60, potranno aumentare le licenze fino al 20% di quelle già rilasciate, attraverso un concorso straordinario e procedure più snelle.

Ad auspicare un passo indietro della categoria è Adolfo Urso. “Mi auguro che i tassisti tornino a ragionare come fecero in precedenza, quando diedero, di fatto, il via libera al decreto”, ha detto il ministro delle imprese e del made in Italy. Poi specifica:  “Sono stati consultati nel mio ministero e in quello del collega Salvini, li abbiamo ascoltati e solo dopo il confronto abbiamo dato vita alla riforma. Quando ad agosto licenziammo il dl Asset – ha ricordato Urso – non ci furono proteste, è curioso che queste arrivino dopo la conversione in legge da parte del Parlamento”.