Scontri prima di Inter-Napoli: restano in carcere i 3 tifosi interisti

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Convalidati gli arresti dei tre tifosi interisti fermati per rissa aggravata e altri reati per gli scontri del 26 dicembre prima dell’incontro Inter-Napoli, costati la vita al 38enne Daniele Belardinelli. Lo ha deciso il gip di Milano, Guido Salvini, che ha convalidato il loro arresto.

E’ stata dunque respinta la richiesta dei domiciliari presentata dai difensori di Francesco Baj, Simone Tira e Luca Da Ros. Proprio Ros è stato l’unico dei tre, “che nel corso dell’interrogatorio ha mostrato una assai maggiore disponibilità a ricostruire i fatti e consapevolezza della gravita’ di quanto avvenuto”.

“Purtroppo”, scrive il gip nel provvedimento, nessuno degli indagati per gli scontri “sembra aver assistito direttamente al momento in cui Belardinelli è stato travolto e ucciso da una vettura”. Il gip tuttavia, ha valutato che ci fosse pericolo di inquinamento delle prove e di reiterazione del reato.

Gli incidenti del 26 dicembre tra interisti e napoletani, aggiunge il gip, sono stati “un’azione di stile militare, preordinata e avvenuta a distanza” dallo stadio e un “agguato” ai napoletani “che erano giunti a Milano e stavano transitando in una via ancora lontana dalla sede dell’incontro sportivo”.

Tali scontri, prosegue, sono “espressione tra le più brutali di una ‘sottocultura sportiva di banda’ che richiama piuttosto, per la tecnica usata, uno scontro tra opposte fazioni politiche”. Ai disordini “hanno inoltre partecipato” diversi ultrà “provenienti da Varese e da Nizza, tra i 10 e i 15, dove c’è una squadra “gemellata”.

Altri sviluppi si attendono però nelle prossime ore. Marco Piovella, conosciuto in curva come ‘Il Rossò ma fuori dallo stadio stimato interior designer di luci, è infatti l’uomo indicato da uno degli ultrà arrestati, come quello che ha guidato l’assalto alla colonna di minivan di tifosi napoletani. Piovella e la vittima erano inoltre molto amici, tanto da passare il Natale insieme.