Strage di Bologna, Mattarella: “restano ancora ombre, complicità e gravi depistaggi”

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Oggi si commemora il 38° anniversario della Strage di Bologna. Il 2 agosto 1980 una bomba nella sala d’aspetto della stazione scoppiò uccidendo 85 persone e ferendone oltre 200. Il ricordo ha preso il via alle 8.30 nella sede comunale di Palazzo d’Accursio e tra i presenti c’era anche il Presidente della Camera dei Deputati Roberto Fico.

Riferendosi alla strage il Capo dello Stato Sergio Mattarella ha affermato: “Bologna e l’Italia seppero reagire, mostrando anzitutto quei principi di solidarietà radicati nella nostra storia. Le inchieste hanno individuato gli esecutori, delineato la matrice neofascista dell’attacco. Ma le sentenze hanno scoperto anche complicità e gravissimi depistaggi. Restano ancora zone d’ombra da illuminare”.

“C’è un obbligo morale prima ancora che politico che ci guida: giungere ad una verità certa, libera da zone grigie e sospetti. Questo è l’unico vero modo di onorare le vittime e realizzare le legittime e sacrosante richieste dei loro familiari”. Sono le parole pronunciate da Alfonso Bonafede, ministro della Giustizia, nell’incontro coi familiari delle vittime della Strage. “C’è uno Stato che per 38 anni è rimasto in silenzio, negligente e non ha voluto fare luce su verità inconfessabili su cui bisogna accendere un faro”.

“Uno Stato che non cerca la verità fino in fondo non si può dire Stato”. A parlare è anche il presidente della Camera, Roberto Fico, dal palco della stazione di Bologna. “Un’Italia che non cerca la verità sulle stragi del nostro Paese non è compiuta. Si può costruire fino in fondo solo quando sono raggiunte le verità sostanziali”.

I fatti del 2 Agosto 1980. Erano le 10.25 quando una valigia piena di tritolo e T4 esplose nella sala d’aspetto della seconda classe della stazione di Bologna, lasciando a terra 85 morti e 200 feriti. La deflagrazione colpì in pieno il treno Ancona-Chiasso, in sosta sul primo binario e fece crollare una trentina di metri di pensilina, oltre alle strutture sopra le sale d’attesa. La strage fu il più grave atto terroristico avvenuto in Italia nel secondo dopoguerra, al culmine della strategia della tensione.