Stupro di Viterbo: nei video scene raccapriccianti

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Si svolge oggi l’interrogatorio dei due militanti di Casapound, Francesco Chiricozzi e  Riccardo Lecci, finiti in carcere con l’accusa di violenza sessuale di gruppo di cui è stata vittima una donna di 36 anni il 12 aprile scorso. Uno dei due è consigliere comunale a Vallerano, già indagato per pestaggio. Nonostante i leader nazionali di Casapound abbiano ufficialmente espulso Chiricozzi e Lecci, la sezione di Viterbo del movimento di estrema destra li difende: “Confidiamo nelle prove in mano agli avvocati le quali, ne siamo certi, scagioneranno i nostri ragazzi”.

Per il gip di Viterbo invece non ci sono dubbi: nell’ordinanza di custodia cautelare ha infatti parlato di “scene raccapriccianti” descrivendo i video trovati sui cellulari dei due militanti di CasaPound. “Gli indagati – ha aggiunto il giudice – hanno commesso reiterati abusi sulla donna, agendo in modo beffardo e sprezzante”. Sui telefoni sarebbero stati trovati diversi filmati, uno dei quali che comincia con la ragazza a terra. Secondo il magistrato è indice della negativa personalità dei due arrestati “la pervicacia” che ha caratterizzato le loro condotte e che sono state il risultato di un mancato controllo degli impulsi: i due avrebbero agito nonostante lo stato di semi-incoscienza in cui si trovava la vittima.

Francesco Chiricozzi e Riccardo Lecci respingono le accuse. Secondo la loro versione non sarebbe avvenuta alcuna violenza la sera del 12 aprile nel circolo di Viterbo. “E’ stato un rapporto consenziente“, hanno ripetuto dopo l’arresto. Al termine dell’interrogatorio di garanzia i legali dei due indagati hanno spiegato: “I nostri assistiti non sono i mostri che vengono descritti. I ragazzi sono addolorati per quello che è avvenuto. Sicuramente hanno valutato in maniera errata una situazione”, hanno detto ribadendo che la ricostruzione degli accusati “è divergente da quella proposta dalla procura”. I difensori hanno inoltre aggiunto di aver dato spunti probatori alla procura e di attendere con fiducia la decisione.

Il procuratore capo di Viterbo, Paolo Auriemma, invece, parla di “elementi di prova solidi“.  Auriemma ha descitto anche una certa aggressività verso la vittima visto che si contestano anche le lesioni oltre che la violenza sessuale. “I filmati fatti dai due arrestati con i telefonini che la procura ha acquisito ci hanno dato elementi di prova sufficienti”.
Ora il gip ha cinque giorni di tempo per decidere se convalidare o meno l’ordinanza di custodia in carcere.