Torino: dolosa l’esplosione del palazzo in cui morì Jacopo Peretti. Arrestato un sospettato


Al termine di un’indagine lampo, è stato fermato un sospettato. Si tratta di una guardia giurata di 40 anni che avrebbe appiccato l’incendio nell’appartamento della ex fidanzata, Madalina Ionela Hagiu, 30 anni, che quel giorno però non si trovava nell’edificio, ma in vacanza. A perdere la vita è stato invece Jacopo Peretti, 33 anni, investito da una fiammata poderosa e trovato completamente carbonizzato. Il suo corpo fu trovato dopo 8 ore di ricerche.
L’esplosione si verificò intorno alle 3:15 in via Nizza 389, nel quartiere Lingotto, provocando la distruzione di tre appartamenti e il ferimento di una famiglia di origine egiziana che abitava nell’alloggio accanto a quello di Peretti (una bimba di 6 anni, una ragazza di 19 anni, un 24enne e una donna di 45 anni), oltre a un dodicenne del piano sottostante. Circa 45 persone furono evacuate a seguito di quella che sembrò in un primo momento una fuga di gas.
Dubbi sull’accidentalità sollevati dalla pm Chiara Canepa e dai poliziotti della squadra mobile e del commissariato Barriera Nizza. I primi sospetti hanno quindi trovato conferma quando i vigili del fuoco del comando provinciale, fra le macerie, hanno individuato l’innesco dell’incendio. Altri elementi sono poi emersi a seguito dell’analisi dei filmati delle telecamere di sorveglianza sparse nei paraggi. A sostegno, sono arrivate le testimonianze dei colleghi di lavoro del sospettato e poi dei suoi stessi familiari. La procura ha chiesto e ottenuto un ordine di custodia cautelare nei confronti del quarantenne ed è stato aperto un fascicolo per disastro doloso e omicidio volontario.
Sconvolti i genitori di Jacopo. Quando hanno saputo che lo scoppio era stato doloso, Marzia e Paolo, nonostante il dolore, hanno trovato la forza di ringraziare tutti gli abitanti del palazzo per la straordinaria solidarietà ricevuta. “Mio figlio è morto per l’ossessione di un uomo”, ha poi commentato Marzia Grua dopo la svolta nelle indagini: “La violenza – ha aggiunto la donna- non è mai amore, provo un dolore che non so spiegare”.