Vaccini, al via la terza dose ai più fragili. Interessati circa tre milioni di pazienti

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Prende il via oggi la somministrazione della terza dose di vaccino anti covid in Italia, a riceverla saranno i cosiddetti fragili e a rischio come immunocompromessi e trapiantati, una platea di circa tre milioni di pazienti. Varie regioni si dicono pronte a partire con la terza dose, dalla Lombardia al Veneto alla Toscana, alla Puglia. Nel Lazio, Rieti era già partita la scorsa settimana con la somministrazione a 40 trapiantati Il commissario per l’emergenza generale Francesco Paolo Figliuolo si è recato all’Hub  vaccinale di Villorba in provincia di Treviso per l’avvio della  campagna per la terza dose. Ad  accoglierlo il presidente della Regione Luca Zaia e l’assessore alla  salute del Veneto Manuela LanZarin ed altre autorità.

Dieci le categorie destinatarie di questa terza dose, o dose aggiuntiva, che viene somministrata dopo almeno 28 giorni dalla seconda e il prima possibile se questo lasso di tempo è già trascorso. I vaccini che vengono utilizzati sono quelli a mRna ossia Pfizer e Moderna. Poi verranno le dosi’ booster’ per chi, a distanza di tempo, o forse per via delle varianti, ha bisogno di una dose di rinforzo a fronte del calo di copertura immunitaria come over-80, i residenti nelle Rsa e il personale sanitario. Questa da somministrarsi a 6 mesi dall’ultima dose.

Uno studio condotto in Israele e pubblicato sul New England Journal of Medicine, rileva che sugli over 60 vaccinati con ciclo completo, rispetto alla variante Delta la terza dose Pfizer porterebbe l’efficacia del vaccino a circa il 95%, un valore simile all’efficacia del vaccino contro la variante Alfa”. Inoltre i ricercatori indicano che i casi di contagio e di malattia grave calano sostanzialmente con un tasso di infezione, almeno 12 giorni dopo il ‘booster’, inferiore di 11,3 volte rispetto alle due dosi e un tasso di malattia grave inferiore di 19,5 volte.

Il presidente dell’Istituto superiore di Sanità, Silvio Brusaferro, dichiara che si sta ancora valutando se, quando e a chi fare un’ulteriore iniezione e sottolinea: “Il tema, comunque, non è una terza dose a pioggia”. Invita ad aspettare più dati anche il virologo dell’Università di Milano e direttore dell’Irccs Galeazzi, Fabrizio Pregliasco, in merito a una terza dose “universale “mentre ritiene fondamentale dare rinforzo ai più fragili per metterli in sicurezza rispetto a un atteso colpo di coda del virus in inverno.  Sulla medesima linea è anche Guido Rasi, ex direttore Ema e consulente del generale Figliuolo, che avverte: “Non ci sono dati sufficienti per una terza dose a tutti, ma è giusto iniziare da persone fragili, operatori sanitari e over 65. È l’indicazione dell’Fda e sarà probabilmente quella dell’Ema”.