Tenta con la forza di entrare in casa dell’ex convivente. I carabinieri lo arrestano

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Nel drammatico solco delle violenze e delle prevaricazioni nei confronti delle donne, un’altra storia di cronaca è emersa nei giorni scorsi nel territorio dell’Ovest Vicentino, già teatro del femminicidio di Valdimolino, con vittima la giovane mamma 21enne e parrucchiera di professione Alessandra Zorzin. A pochi chilometri di distanza e nelle stesse ore, infatti, a Brogliano, un intervento tempestivo dei carabinieri ha sventato l’incursione di un 39enne di Malo che a tutti i costi voleva introdursi nel domicilio dove vive l’ex compagna.

Mercoledì sera – intorno alle 21.30 – della scorsa settimana una pattuglia dalla stazione di Trissino era stata inviata con massima urgenza sul posto, nella frazione di Quargnenta, prendendo in pochi minuti in consegna il soggetto, indicato come l’ex convivente della proprietaria di casa. I militari sono intervenuti con il codice rosso di recente introduzione contro la violenza di genere.

Lei, atterrita dalle escandescenze dell’ex, dopo aver chiesto aiuto telefonicamente al 112 si era “barricata” all’interno delle mura domestiche in attesa dell’aiuto dei carabinieri. L’uomo avrebbe prima tentato di sfondare la porta d’ingresso e poi di arrampicarsi su un balcone. Voleva aver accesso ad ogni costo nell’abitazione che fino a un mese fa condivideva con la donna e affrontarla faccia a faccia. I dati sensibili della vicentina rimangono sotto stretto riserbo. Per B.D. nato nel 1981 – del quale sono state rese note le iniziali – è stato disposto l’arresto immediato per la pericolosità dimostrata in quel frangente.

Il cittadino di origini balcaniche da anni residente in Veneto era già stato denunciato dalla donna in virtù degli atti persecutori e violenze definiti come “maltrattamenti fisici e psicologici” nella nota inviata dal comando dell’Arma. La relazione sentimentale tra i due ex fidanzati si era interrotta di recente, nel corso dell’estate, secondo la ricostruzione dei fatti antecedenti all’episodio e resa nota nei giorni seguenti all’arresto. Risulterebbe agli atti allegati all’indagine in corso anche il ricorso a medicazioni in ospedale ricevute dalla donna, in seguito a una lite degenerata in un contatto fisico.

Oltre alla denuncia già presente per atti persecutori, dalla scorsa settimana il prossimo 40enne enne dovrà difendersi anche da quella di tentata violazione di domicilio. Previsto solo per questa accusa il giudizio con rito direttissimo. Nel frattempo l’indagato rimarrà agli arresti domiciliari nella sua dimora di Malo, sotto sorveglianza delle stesse forze dell’ordine, concessi su decisione della Procura di Vicenza.