Vaiolo delle scimmie, sei i casi accertati allo Spallanzani. Francia, annunciato piano di vaccinazione

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Salgono a 6 i casi di vaiolo delle scimmie registrati in Italia. A dare notizia dell’ultimo contagio è stato l’assessore alla Sanità della Regione Lazio, Alessio D’Amato che in una nota scrive: “Ho avuto notizia di un sesto caso di vaiolo delle scimmie preso in carico dall’Istituto Spallanzani” di Roma “con un link di ritorno dalle Canarie. Attualmente sono 4 i ricoverati, tutti in buone condizioni cliniche. Uno è seguito a domicilio. L’altro è il caso toscano”. “Nessun allarme” torna a rassicurare D’Amato che sottolinea come, ad ogni modo, il sistema di sorveglianza infettivologica sia “in stato di massima attenzione”.

Tranquillizza sulla diffusione del virus il professor Massimo Galli, ordinario di malattie infettive presso l’Università di Milano, che intervenuto a Sky TG24, ha affermato: “I rapporti costi-benefici ci dicono che non c’è necessità di pensare a un vaccino per questa malattia, anche perché la letalità è molto bassa, almeno nei Paesi occidentali, mentre va fatta sana operazione di contenimento epidemiologico, cosa che dovremmo aver imparato bene dopo la pandemia”.

Non sembra essere dello stesso parere l’Autorità nazionale per la salute della Francia che ha annunciato, proprio in queste ore, un programma di vaccinazione contro il vaiolo delle scimmie dopo i tre casi di infezione rilevati nel Paese. L’immunizzazione è rivolta agli adulti a rischio di esposizione al virus del monkeypox, compresi gli operatori sanitari. Nelle indicazioni si raccomanda di somministrare nei quattro giorni successivi al contatto a rischio, fino a un massimo di 14 giorni. L’immunizzazione prevede due o tre dosi per i pazienti immunocompromessi, somministrate a distanza di 28 giorni l’una dall’altra.