Confermati a domicilio gli arresti per lo speaker accusato di pedopornografia
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Il giudice ha confermato l’arresto di Sergio Bortolami, il magazziniere quarantenne, speaker di Radio Vicenza, arrestato dalla polizia postale mentre scambiava on line materiale pedopornografico. Arresto confermato ma ai domiciliari: l’uomo infatti è incensurato e non esiste per il giudice pericolo di fuga o di inquinamento delle prove.
Il quarantenne è accusato di detenzione e scambio di materiale pedopornografico. Dall’indagine della Polizia Postale di Imperia è emerso che nei mesi scorsi l’uomo ha tentato di sedurre su Instagram una bambina di 10 anni della stessa provincia. La mamma, che si è accorta del fatto, ha informato la polizia e le intercettazioni informatiche e telefoniche degli investigatori hanno consentito l’identificazione e l’acquisizione di importanti elementi di prova a carico del padovano.
La Procura della Repubblica presso il Tribunale di Genova ha per questo emesso un decreto di perquisizione, eseguito dagli stessi operatori della Postale: all’uomo è stato sequestrato un ingente quantitativo di supporti informatici e il profilo social utilizzato per le attività illecite. Sono ancora in corso accertamenti per individuare altri ragazzini sue potenziali vittime.
Bortolami a Radio Vicenza teneva proprio un programma sui giovani e i social network. Sbigottimento totale quindi fra chi lo conosceva in città: l’uomo era infatti considerato un insospettabile. Editore e concessionaria dell’emittente hanno emesso un comunicato nel quale manifestano la “totale estraneità degli amministratori e dei dipendenti della stessa che, con sommo sdegno, hanno appreso la notizia”. “E’ sempre ritenuta come prioritaria, nella politica aziendale e nello svolgimento della propria attività – scrivono ancora Radio Rva e Radio Vicenza – l’esigenza alla massima tutela contro atti che colpiscano l’integrità della persona, in particolare dei minori e dell’infanzia”.
La Polizia Postale, per contrastare l’adescamento e la pedofilia online, oltre all’attività di contrasto svolge una massiccia opera di prevenzione con lo scopo di sensibilizzare in particolare genitori e docenti. Fra i consigli che fornisce agli adulti, quello di essere sempre vigili nei confronti dei minori online e di verificarne frequentemente le attività; prestare la massima attenzione alle amicizie strette via chat perché su internet chiunque può dissimulare la propria reale identità; fare attenzione anche ai videogiochi, perché la maggior parte ha come funzionalità una chat interna con la quale sconosciuti possono interagire con i ragazzi; infine, evitare di fornire troppe informazioni relative alla propria vita privata (i minori che inseriscono l’età, il luogo di residenza, le immagini e gli interessi agevolano l’adescamento da parte di un pedofilo).