Domani l’addio a padre e figlia deceduti nell’incidente sulle strade del Grappa

Ascolta l'audio
...caricamento in corso...
Nel riquadro Filippo e Gloria Bonin

Si prenderanno idealmente per mano papà Filippo e la sua piccola Gloria, domani pomeriggio, per poi intraprendere il loro viaggio verso il cielo. Saranno sostenuti, in questo difficile e ultimo percorso terreno, da centinaia di persone presenti alle esequie, che si terranno nella chiesa parrocchiale del Santo di Thiene, alle 15.30, con un maxi schermo allestito nella palestra attigua in modo da consentire a quanti più possibile di partecipare alla cerimonia, nel rispetto delle distanze sociali di sicurezza.

La data del funerale congiunto di Filippo e Gloria Bonin, 48 e 11 anni, padre e figlia che vivano a Molina di Malo, è stata fissata nel corso del fine settimana, dopo il nulla osta ricevuto dalla Procura di Vicenza. Le loro salme torneranno dall’ospedale di Bassano a Thiene, quindi, a distanza di nove giorni da quel quel terribile incidente stradale del 1 giugno 2020, città che era stata a lungo la prima casa.

L’impatto di lunedì scorso tra una moto Bmw – su cui viaggiavano le due vittime – e una Kawasaki – condotta da un motociclista di 44 anni Pozzoleone, ora indagato per omicidio stradale – è avvenuto sulla strada Cadorna, nel territorio di Romano d’Ezzelino. In quel pomeriggio padre e figlia stavano rientrando nell’Altovicentino, dopo un giro in motocicletta come piaceva tanto fare alla piccola Gloria, alunna di quinta  elementare, insieme al suo papà. Felici e spensierati per le ore trascorse in coppia e per aver visto i panorami offerti dal monte Grappa, tornavano a Molina (frazione di Malo) dove ad attenderli c’erano mamma Roberta e Morgan, il fratello maggiore.

Purtroppo ad arrivare fu solo la drammatica notizia, che nessuna famiglia vorrebbe mai ricevere, inaccettabile e straziante per chi rimane. Nonostante i soccorsi e la chiamata di un’eliambulanza d’emergenza, a medici e infermieri del 118 saliti sui tornanti fino a località Costalunga non rimase che arrendersi di fronte al tragico destino occorso ai due congiunti. E a chi li amava. Motivo per cui sono tante le persone che in questi giorni di lutto stanno offrendo una parola di consolazione o un abbraccio ai familiari, non solo madre e figlio, ma anche ai nonni e agli zii colpiti dalla doppia tragedia.

Domani ci saranno i giovanissimi compagni di scuola e le maestre della bambina di 11 anni, che stava ultimando l’ultimo anno alle primarie di Lampertico, e i colleghi di lavoro di Filippo, che rivestiva un incarico di responsabilità alla “Gemmo” di Thiene. E, poi, chiunque abbia condiviso un pezzo di strada con loro, pur se malinconicamente troppo breve, alla luce di quanto accaduto durante il “ponte” del 2 Giugno.

L’inchiesta. Intanto, nella stessa giornata dei funerali si svolgeranno domattina anche le attività dei periti legate all’inchiesta per omicidio stradale plurimo, di cui è chiamato a rispondere il motociclista con cui papà e figlia si son scontrati.

Il pubblico ministero Cristina Carinchio del Tribunale di Vicenza ha affidato il delicato compito di ricostruire l’esatta dinamica del sinistro all’ingegner Andrea Sartori; i familiari hanno nominato consulente tecnico di parte, tramite il loro legale, l’ingegner Pierluigi Zamuner.

Le operazioni prenderanno il via alle 9 dal deposito del soccorso stradale dove sono state poste, sotto sequestro, entrambe le moto coinvolte nel sinistro. Visionati e analizzati i mezzi, i periti si recheranno poi sul luogo dell’incidente dove procederanno a ulteriori analisi e rilevamenti. L’ingegner Sartori avrà poi 60 giorni di tempo per consegnare la perizia al Pm, che nel frattempo condurrà ulteriori indagini preliminari. 

«I familiari ringraziano per tutte le manifestazioni di solidarietà pervenute in questi giorni – sottolinea Domenico Caon di Giesse Risarcimento Danni, il gruppo specializzato nella tutela dei familiari delle vittime di incidenti mortali che sta assistendo la famiglia Bonin -. Tuttavia tutti i tentativi di contattarli da parte di molti hanno reso ancor più difficile la loro situazione e, comprensibilmente, chiedono rispetto per l’indescrivibile dolore e sofferenza che stanno attraversando».