Occhio alla truffa on line: marchio Decathlon sfruttato per tendere la trappola in rete

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L'ultima schermata prima di cadere nel tranello. Nelle truffe on line qualcuno vince sempre (gli hacker)

E’ ormai da qualche settimana che l’allerta truffa è stata lanciata proprio sulla rete (web), ma ugualmente anche qualche vicentino nella stessa rete è caduto come un pesce nel mare di internet. E stavolta è toccato a un marchio multinazionale come Decathlon, che vanta ormai quasi 2 mila punti vendita di articoli e accessori per lo sport in tutto il globo, venire sfruttato suo malgrado per far cadere in trappola gli internauti più ingenui, cadendo nel tranello – ribattezzato come pishing – on line.

Non bastano gli “avvisi ai naviganti” sparsi qua e là nel mare infinito di internet e che invita prima di tutto alla cautela quando nella posta elettronica appaiono messaggi e-mail provenienti indirizzi mittente sospetti, e promettono mirabolanti offerte, sconti imperdibili e, men che meno, regali. Si tratta in realtà di cybercrime, una frontiera di lucro illecito figlia dell’era internet.

Mai si viene sorteggiati dal nulla come fortunatissimi candidati pescati a sorte tra decine di milioni di utenti, al contrario tutti possono incappare nelle truffe “aspirasoldi” tese da furfanti che si nascondono dietro IP da chissà quale parte del pianeta. Ne sanno qualcosa loro malgrado i vicentini che inconsciamente – e ingenuamente – ci sono cascati, infilandosi in un tunnel pericoloso. Per il proprio portafoglio, o meglio, per il proprio conto in banca, con grattacapi anche sul piano della riservatezza dei dati personali, codici di accesso a home banking compresi, o ritrovandosi abbonamenti a servizi sconosciuti a pagamento poi non facili da bloccare. Oltre agli ammanchi di denaro digitale. Altra “grana” è costituita dal lavoro extra poi di rimando alla Polizia Postale e alla Questura, con scarse probabilità di accalappiare gli abili hacker che si nascondono dietro ai monitor.

Nel caso recente è Decathlon Italia stessa a mettere in guardia non solo i suoi clienti più affezionati ma chiunque riceva mail da un mittente sconosciuto e che nulla ha a che fare con le filiali dei maxinegozi per lo sport. Questo dopo che da fine luglio è “proliferata” nei casellari di posta elettronica un invito a partecipare a una selezione per ricevere dei premi in omaggi, in particolare una bicicletta elettrica del valore di 2.200 euro circa per il modello base (bici VanMoof s3, effettivamente esistente e sul mercato).

Una delle schermate del finto sondaggio

La parola “gratis” come è noto attira attenzioni (se non ossessioni in taluni casi) e basta cliccare sull’invito a partecipare a un sondaggio farlocco per poi rimbalzare di pagine in pagina fino a essere magicamente i prescelti per aggiudicarsi  l’ambito primo premio. Una fortuna sfacciata? No, al contrario: tutti i partecipanti “vincono” – si fa per dire – una mare stavolta di problemi, dopo aver digitato incautamente codici bancari richiesti per le sole spese di spedizione. Un obolo da appena 1,95 euro che apre un “botola” verso una serie di guai. Grazie a un uso corretto della lingua italiana e a una grafica curata, l’offerta oltre che allettante è apparsa anche credibile. Viene perfino concessa la scelta del colore preferito del telaio. Decine i vicentini che nel corso dell’estate sono incappati nell’imbroglio.

Decathlon già da un mese e mezzo ha messo in moto i legali di riferimento per bloccare l’attività di un gruppo di hacker che paiono dei veri professionisti del crimine via web e sta facendo quanto possibile per arginare il problema. Evidente il danno d’immagine patito dall’azienda multinazionale, che è solo l’ultimo tra quelli colpiti sfruttando l’affidabilità del marchio. Un altro caso di truffa on line recente di questo tipo ha riguardato ad esempio Poste Italiane, un altro il corriere Bartolini, ma se ne contano a centinaia.

Per non incappare in queste trappole, esiste un decalogo di regole:

  • mai dare credito (in ogni senso) a chi su internet propone di regalare qualcosa di valore, quasi sempre si tratta di truffatori
  • non fornire in alcun modo dati personali quando richiesti, compresi i codici bancari
  • controllare con attenzione il dominio dell’e-mail del mittente che spesso rivelano gli intenti truffaldini (ad esempio kneire.org.uk nel caso di Decathlon) e anche alla presenza di caratteri alfanumerici e traduzioni inesatte nel testo
  • fare una verifica tramite motori di ricerca su internet per controllare la presenza di truffe on line legate a una particolare promozione o azienda
  • telefonare a un numero clienti disponibile del marchio citato (non ricavato dalla mail ma tramite ricerca personale) per un’ulteriore verifica