Settecento tifosi marocchini in festa per la semifinale ai Mondiali. Nessun incidente a Vicenza e provincia

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Festa Marocco in tante piazze italiane

Tanta gioia nei cuori, troppe polemiche sui social, nessun incidente. A certificare il terzo punto è la Questura di Vicenza, che ha confermato come l’invasione pacifica di circa 700 tifosi del Marocco in centro storico del capoluogo berico, sabato dopo la partita tra la nazionale nordafricana e il Portogallo, non abbia comportato alcun fatto di rilievo.

Una festa improvvisata e per certi inattesa, dopo la qualificazione in semifinale per la prima volta nella storia dei Mondiali di Calcio – in corso in Qatar, conclusione domenica prossima – di una rappresentativa del “Continente Nero”.

Tanti immigrati dal Nordafrica e cittadini di seconda generazione si sono dati appuntamento spontaneamente in centro al termine dell’incontro, intonando cori e mostrando con orgoglio i colori della bandiera marocchina, dopo la vittoria per 1-0 sul favorito team del Portogallo. A Vicenza, diversamente da quanto accaduto altrove in Europa in altre occasioni, tutto è filato liscio senza creare particolari disagi, coinvolgendo anzi i “rassegnati” tifosi italiani nei festeggiamenti in piazza.

A contribuire al pieno rispetto dell’ordine pubblico, ad eccezione di qualche carosello di auto estemporanea in centro, è stata la Questura berica, che non si è fatta trovare impreparata all’evenienza prevedendo l’afflusso importante di gente nel quadrilatero centrale della città: varie unità tra polizia di Stato sono state impiegate nella sorveglianza, senza comunque registrare nulla di anomalo in città.

A confermarlo è il questore Paolo Sartori, già all’indomani della “riunione” dei tifosi stranieri in visibilio per l’impresa del Marocco ai Mondiali: “Le manifestazioni estemporanee di circa 700 sostenitori della squadra nazionale del Marocco si sono svolte in un clima festoso e
rispettoso, senza alcuna turbativa per la sicurezza pubblica e l’incolumità delle
persone”. Identiche scene e e caroselli di bandiere si sono visti in altre città della provincia, anche qui senza alcun evento degno di segnalazione. Ben diverso il clima sui social, con più di qualcuno tra i vicentini ad incitare nemmeno tanto velatamente invece all’odio razziale su alcuni dei gruppi Facebook, invitando i sostenitori marocchini con frasi come “festeggiate a casa vostra”, post subito rimossi.