Amazon: è bufera sull’ipotesi di un braccialetto elettronico ai dipendenti

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E’ destinata a scatenare un polverone la decisione di Amazon di dotare i propri dipendenti di braccialetto elettronico.

L’obiettivo, stando ai documenti del brevetto, avrebbe le migliori intenzioni: ovvero facilitare il lavoro dei magazzinieri nel rintracciare le merci, ma questa rassicurazione non basta a placare gli animi, perché destano preoccupazione le potenzialità di controllo che avrebbe l’azienda sui propri dipendenti.
Il colosso di Seattle del resto non è nuovo alle polemiche sul clima teso ed estremamente competitivo in cui è costretto ad operare il personale.

Ma in cosa consistono questi braccialetti?

Secondo il progetto vengono connessi all’inventario e agli ordini e sarebbero in grado di controllare con precisione se le mani dei dipendenti si stanno muovendo nel posto “giusto”. Insomma sapranno se lo staff sta compiendo i passaggi corretti e più veloci per evadere un ordine. Uno strumento pensato per rendere il lavoro più efficiente ma anche una potenziale forma di controllo che metterebbe a rischio la privacy del lavoratore. Per ora non ci sono indicazioni ufficiali di Amazon sull’effettiva realizzazione dei brevetti, ma i braccialetti, sarebbero anche in grado di inviare ai polsi dei dipendenti delle vibrazioni per indicare eventuali errori.

Immediate le reazioni del mondo politico e sindacale: “Ecco i risultati della globalizzazione incontrollata”, commenta Giorgia Meloni di Fratelli d’Italia.

Per il presidente del Senato e leader di Leu Pietro Grasso “è un brutto film di fantascienza”, mentre la presidente della Camera Laura Boldrini su Twitter parla di una “modalità degradante e offensiva per la dignità lavoratori”.

La Cgil ha parlato di una decisione che “Si commenta da sola”. “Nuovo caporalato e nuovo sfruttamento” il commento della Uil, mentre la Cisl ha ribadito: “Il lavoro deve avere dignità e rispetto per le persone” .

“Nel nostro Paese c’è una regolazione. Se un’azienda intende utilizzare uno strumento con queste caratteristiche deve farlo nel rispetto della legge: ossia avere l’accordo con le organizzazioni sindacali o richiedere l’autorizzazione al ministero”. Così il ministro del Lavoro Giuliano Poletti.

La notizia è stata commentata anche dal premier Paolo Gentiloni, secondo cui “è facile declamare sui temi del lavoro, ma la sfida è il lavoro di qualità e non il lavoro con il braccialetto”.

Ma Amazon non si fa intimorire e replica piccata: “In tutti i Paesi in cui operiamo rispettiamo in maniera rigorosa tutte le regolamentazioni in materia di lavoro”.

Intanto in barba alle polemiche e agli slanci di indignazione, il colosso dell’ e-commerce, ha chiuso il quarto trimestre sopra le attese degli analisti. L’utile per azione si è attestato a 3,75 dollari, decisamente al di sopra degli 1,83 dollari previsti dal mercato. I ricavi si sono attestati a 60,5 miliardi di dollari, sopra i 59,84 miliardi attesi degli analisti.