Il centrodestra contro gli Stati generali dell’economia, convocati da Conte

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Agli Stati generali dell’economia post Covid, che si apriranno sabato, mancherà il centrodestra che ha deciso di disertare l’incontro a Villa Doria Pamphili a Roma. “Confronto solo in parlamento”, dice il leghista Matteo Salvini: “Gli italiani non hanno bisogno di altri show e passerelle. Il luogo del confronto e della discussione è il Parlamento, non sono le ville o le sfilate”. Sabato ci saranno invece, la presidente della Bce Christine Lagarde e il commissario europeo Paolo Gentiloni.

Poche ore prima del rifiuto dell’invito, Silvio Berlusconi aveva esplicitamente dichiarato, la sua disponibilità a partecipare agli Stati Generali: “Siamo stati i primi a chiedere che maggioranza e opposizione lavorassero insieme per riunire, di fronte al disastro, le migliori risorse del Paese”.

E così secondo voci che circolano in ambienti del centrodestra, proprio Berlusconi avrebbe chiamato la leader di Fratelli d’Italia, per convincerla personalmente ad accettare l’invito. Una telefonata descritta lunga e dai toni cortesi, ma che non avrebbe ottenuto alcun risultato concreto, visto che la Meloni ha ribadito il suo ‘no’ all’incontro.

Alle accuse di fare solo ‘passerelle’ Giuseppe Conte replica: “Con i ministri e i capigruppo di maggioranza, che vedrò nelle prossime ore, prepariamo proposte concrete e condivise. A livello europeo hanno molto apprezzato la predisposizione a elaborare il piano e il fatto che ci siamo messi subito al lavoro per progetti che fanno bene e che ci faranno correre”. Si va dal reshoring di competenza del ministro dello Sviluppo economico, a una sorta di business school pubblica proposta dalla ministra della Pubblica Amministrazione. Troveranno spazio anche alcune idee della task force di Vittorio Colao, che lunedì mattina aprirà i tavoli di lavoro illustrando il suo piano.

Imprese e lavoro come “motore dell’economia”. Infrastrutture e ambiente come “volano del rilancio”. Turismo e cultura come “brand del Paese”. Una P.a. “alleata di cittadini e imprese”. Istruzione, ricerca e competenze “fattori chiave per lo sviluppo”. Individui e famiglie “in una società più inclusiva”. Sono i macro-settori e i corrispondenti obiettivi del piano di Colao.

Il ministro dell’economia Roberto Gualtieri spiega che bisognerà aumentare le risorse al fondo di garanzia sui prestiti e promette cassa integrazione “finché serve: venerdì ci aspettiamo che gli arretrati vengano pagati”. In maggioranza già si discute del possibile nuovo scostamento di bilancio per fare un nuovo decreto in deficit.