La crisi del gas preoccupa l’Europa. La Russia taglia di un terzo le forniture all’Italia

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I tagli russi del gas preoccupano l’Europa. Per questo l’Unione “si sta preparando a ogni scenario”. A sottolinearlo è Tim McPhie, portavoce della Commissione, secondo cui “la situazione è chiaramente seria” e dice, “dobbiamo essere preparati”.

Tre i livelli di allarme per la crisi del gas e l’Italia al momento è ferma al primo step. Ma se Mosca dovesse sospendere in via definitiva le forniture alla Ue, per il nostro Paese scatterebbe la fase di emergenza. Tra le misure: lampioni spenti e meno riscaldamento, con due gradi in meno nelle abitazioni ed è previsto anche un razionamento in particolare per le industrie energivore e un maggior utilizzo delle centrali a carbone. Questi provvedimenti dovrebbero restare in atto fino a quando l’Italia non riuscirà a controbilanciare il gas russo con forniture provenienti da altri Paesi.

Nel frattempo da Mosca è arrivata la notizia della riduzione di un terzo delle forniture al nostro Paese. Eni ha fatto sapere che i volumi di gas previsti dalla Russia, saranno pari a circa 21 milioni di metri cubi al giorno, rispetto a una media degli ultimi giorni di 32 milioni. Eni si è poi impegnata a fornire ulteriori informazioni in caso di “nuove e significative variazioni dei flussi”.

Al contempo Snam incrementa gli stoccaggi. Come spiega l’amministratore delegato di Snam, Stefano Venier: “stiamo lavorando per contribuire alla creazione di una riserva che diventa indispensabile nei mesi invernali tramite il riempimento degli stoccaggi. Fino a domenica siamo arrivati a 6,1 miliardi di metri cubi in stoccaggio (al netto dello strategico ndr) che corrispondono al 64% dell’obiettivo”. Snam ha fornito un contributo di circa 1,5 miliardi di metri cubi e fa sapere Vernier, “continueremo a dare il nostro sostegno, ovviamente nei limiti di un operatore di sistema”.

Nessun accordo sul tetto del gas. Intanto nessuna intesa è stata raggiunta su un limite europeo al prezzo del gas. Il tetto “è uno dei possibili strumenti su cui stiamo discutendo, ma al momento non c’è una proposta della Commissione” sebbene “diversi Stati membri stiano facendo richieste”. A confermarlo è stato il commissario Ue agli Affari economici, Paolo Gentiloni, arrivando alla riunione dei ministri delle Finanze dell’area euro a Bruxelles. “Ci sono e stiamo affrontando il tema”, ha aggiunto.