Spagnoli più ricchi degli italiani: burocrazia e scarsa produttività rallentano il nostro Paese

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Spagnoli più ricchi degli italiani. Il sorpasso di Madrid su Roma è arrivato lo scorso anno, nel 2017. Lo indicano i dati sul reddito pubblicati dal World Economic Outlook dell’Fmi e rielaborati ieri dal Financial Times.

La tabella del Fondo dà soltanto l’indicazione del ritmo di crescita del Pil pro capite che tuttavia, non lascia spazio a dubbi: dal 2015 in Spagna ha segnato tassi di incremento superiori al 3 per cento, più del doppio rispetto all’Italia. Così nel 2017, dopo tre anni di incrementi più forti, è avvenuto il sorpasso: la Spagna ha raggiunto un reddito pro capite, calcolato secondo la tecnica della parità del potere d’acquisto, di 38.286 dollari contro i 38.140,3 dollari dell’Italia. Dunque una differenza di oltre 140 dollari.

E le previsioni non sono buone. Sempre secondo il Financial Times le cose andranno peggio nei prossimi anni: nel 2022 la Spagna sarà il 7% più ricca dell’Italia. Dato che assume una componente ancora più negativa se si pensa che dieci anni fa l’Italia era il 10% più ricca della Spagna.

Secondo il World Ecomic Outlook, diffuso a Washington martedì scorso, la Spagna quest’anno crescerà al 2,8 per cento contro circa la metà dell’Italia. In comune i due Paesi, hanno il problema del debito: l’Fmi ha richiamo entrambi anche se la direttrice generale dell’Fmi Christine Lagarde, in un dibattito con il nostro ministro dell’Economia Pier Carlo Padoan ha tenuto a sottolineare che “sembra essersi stabilizzato e inizia a calare”.

In Italia intanto il governo sarebbe pronto a presentare martedì prossimo il Def, a legislazione vigente, con un aumento della stima della crescita dall’1,5 all’1,6 per cento, per poi scendere all’1,4% nel 2019 e all’1,3% nel 2020 per l’effetto “recessivo” delle clausole di salvaguardia sull’Iva previste dalla legge. Il Tesoro è subito intervenuto spiegando che “il quadro tendenziale del Documento di economia e finanza non è ancora stato definito ed è al momento oggetto di analisi dei tecnici del Mef” e che si tratta di tutte “ipotesi allo studio”.

Secondo il report del Fondo monetario internazionale mentre la Spagna ha aperto agli investitori stranieri, e allargato la sua economia del 35% con fondi strutturali e investimenti ben canalizzati, l’Italia è crescita solo del 2% dal 2008 a oggi. Una eccessiva burocrazia, l’aumento dell’età demografica, un mercato del lavoro fermo e la scarsa produttività hanno rallentato la macchina economica.