Superbonus, oggi il governo vede imprese e banche. Pichetto Fratin: “Lavoriamo sui crediti”

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Oggi è il giorno. A Palazzo Chigi va in scena il confronto tra governo, rappresentanti delle banche, delle imprese e dei costruttori, sul decreto che ha bloccato la cessione dei crediti fiscali dei bonus edilizi, a partire dal superbonus. Alle 16,30 sono stati convocati i rappresentanti di Abi, Cdp e Sace. A seguire, il sottosegretario Alfredo Mantovano, il ministro dell’Economia, Giancarlo Giorgetti e il ministro dell’Ambiente Gilberto Pichetto Fratin incontreranno i vertici delle associazioni di categoria: Ance, Confindustria, Confedilizia, Confapi e Alleanza delle Cooperative Italiane.

Incontro che arriva all’indomani dell’ormai tradizionale appuntamento social di Giorgia Meloni col quale la premier ha  provato a difendere il provvedimento e a spiegare il perché della decisione presa. “Il costo totale della misura del Superbonus attualmente è di 105 miliardi di euro”, ha osservato la presidente del Consiglio evidenziando che “ad oggi sono stimati circa 9 miliardi di truffe”. “La misura è costata a ogni singolo italiano circa 2.000 euro”.

Si delinea un confronto interlocutorio. Alla vigilia del vertice fonti di governo hanno delineato quella che sarà la strategia dell’esecutivo: “nessuna modifica al dl” ma volontà di “ascoltare” i soggetti finanziari e le categorie imprenditoriali coinvolte. L’obiettivo è quello di sciogliere il nodo dei crediti incagliati dei bonus immobiliari, coinvolgendo tutti i soggetti interessati. Le ipotesi sul tappeto – la cartolarizzazione o le compensazioni tramite i modelli F24 presentati in banca – sono al momento solo richieste avanzate dalle diverse parti.

Secondo il ministro dell’Ambiente, Gilberto Pichetto Fratin, “il problema è che le imprese hanno in pancia più di 15 miliardi di credito verso lo Stato e non riescono a incassare. Credito che potrebbe determinare il fallimento di queste imprese” ha detto il ministro garantendo la disponibilità del governo a chiedere una valutazione. Ma il segretario della Uil, Pierpaolo Bombardieri, denuncia una mancanza di confronto sulla questione. Per questo, dice, “non escludiamo lo sciopero”.