Forte Campolongo – Caverna del Sieson

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Nei pressi del Rifugio Campolongo è possibile compiere una breve ma interessante passeggiata ai vicini Forte Campolongo e alla Caverna del Sieson.

Il punto di partenza è situato in un’ampia conca che si apre dopo aver varcato la Bocchetta Campolongo, sulla strada che da Mezzaselva di Roana sale verso il Monte Verena. Qui oltre al rifugio si trova il Centro Fondo Campolongo il quale vanta la bellezza di un centinaio di chilometri di piste dove praticare lo sci nordico.

A est del luogo si eleva il Monte Erio, mentre a nord è posto il Monte Agro entrambi ricoperti per la maggior parte da pecceta; verso sud invece si estende il Bosco della Pergola che termina con la Cima di Campolongo, dove poi la montagna precipita sulla Val d’Astico con un imponente scoglio roccioso.

Qui a 1720m di quota, poco prima del Primo Conflitto Mondiale, venne costruito il Forte Campolongo: la struttura era parte della rete di difesa italiana atta a contrastare l’avanzata austro-ugarica ed era dotata di quattro cannoni da 149mm posti su cupole girevoli in acciaio. Durante la Strafexpedition del 1916 venne duramente lesionato da colpi di mortaio e passò in mano nemica.

Una decina d’anni fa alcuni interventi di ristrutturazione hanno permesso di ripristinare buona parte del forte come i locali interni e le cupole in acciaio sommitali, cosicché si possa visitarlo in sicurezza. Per salire al forte basta seguire il sentiero 810 oppure la mulattiera che in circa mezz’ora conduce all’ingresso con galleria.

Acceduti alla piazza d’armi si notano in basso a sinistra le caserme dei soldati ai piedi di un salto di roccia, collegate da un sentiero che corre su di una cengia, mentre a destra si trova il forte in parte ricavato dalla roccia. La posizione è panoramica sulle Prealpi Vicentine, la Valdastico, gli altopiani trentini e le Dolomiti di Brenta.

A lato della piazza d’armi corre un cunicolo che si collega ai locali del forte, nel quale si può entrare liberamente e visitarne i locali. Nella parte retrostante si trova un ampio fossato protetto da un muro di cinta che aveva lo scopo di contenere gli assalti del nemico.

Lasciato il forte vale la pena di scendere lungo il sentiero per ammirare la Caverna del Sieson (o Sciason): si tratta di un’ampia cavità ipogea costituita da un largo antro al cui interno si apre un pozzo di 46 metri che prosegue poi con un corridoio ghiacciato e che precipita successivamente con un altro pozzo raggiungendo la profondità complessiva di -96 metri. Sul tetto della grotta si apre un ampio foro da cui penetra la luce all’interno della voragine, la cui vista affascina il visitatore. Così scriveva Ottone Brentari nel 1885: “Profonda e larga caverna, che scende poi a forma di pozzo, nel cui fondo c’è ghiaccio tutto l’anno, quantunque se ne cavi continuamente e negli anni asciutti se ne estragga tanto da abbeverare gli animali delle malghe vicine. È la più bella delle varie simili caverne che si trovano su questi monti.

Gli escursionisti possono affacciarsi dalla cengia sopra il primo pozzo dove sono presenti delle staccionate e guardare giù verso il buio ignoto. Il deposito di ghiaccio perenne che vi si trova sul fondo negli ultimi anni è purtroppo calato notevolmente, come è stato registrato anche in altre cavità dell’Altopiano.

Interessante è anche il sentiero nei pressi della voragine, dove si possono osservare i fenomeni del carsismo sulle rocce vicine e passare tra due blocchi appoggiati che creano una sorta di galleria naturale. Con un’altra decina di minuti nel bosco si ritorna al Rifugio Campolongo.

L’itinerario è ideale per le famiglie e facilmente percorribile anche d’inverno.